Presentato in Cittadella regionale il marchio unico per le DeCO: un progetto per valorizzare prodotti, tradizioni e territori della Calabria sotto un’identità comune
28 aprile 2025 14:41di CARLO MIGNOLLI
“Oggi segniamo una tappa fondamentale per l’agricoltura calabrese: nasce un marchio unico identitario che unirà e valorizzerà i nostri prodotti locali”, dichiara con entusiasmo Gianluca Gallo, assessore regionale all’Agricoltura, aprendo questa mattina la presentazione ufficiale del marchio DeCO - Denominazione Comunale di Origine - nella Sala Verde della Cittadella regionale di Catanzaro.
L’evento, moderato dal giornalista Fabio Benincasa, ha visto riuniti accanto all’assessore Gallo anche Fulvia Caligiuri, direttrice generale di ARSAC, la designer identitaria Luigia Granata, il presidente dell’UNPLI Calabria Filippo Capellupo, Domenico Cerminara della Commissione Ambiente UNPLI nazionale, Manuela Filice, responsabile del progetto DeCO per l’UNPLI Calabria e il dirigente regionale Giuseppe Iiritano, con i saluti istituzionali portati dal vicepresidente della Regione Filippo Pietropaolo.
Un marchio per difendere l’identità e creare sviluppo
In merito all’importanza di questo passo, Gallo spiega: “In un momento di entusiasmo per il settore agricolo e agroalimentare calabrese, abbiamo istituito un registro regionale per le DeCO e oggi presentiamo un marchio unico che ogni comunità potrà personalizzare. È un risultato storico: si tratta di un primo importante riconoscimento dei prodotti locali, che, pur non potendo raggiungere la certificazione DOP o IGP, avranno finalmente una loro tutela e visibilità”. E aggiunge: “La promozione passa anche dalla salvaguardia: questi prodotti diventeranno opportunità di lavoro e attrazione turistica per chi vorrà scoprire l’autenticità della nostra terra”.
UNPLI Calabria: “Un’identità da costruire insieme”
A ribadire l’importanza del progetto è Filippo Capellupo, presidente dell’UNPLI Calabria, che dichiara: “Abbiamo creduto subito nella DeCO. Grazie all’impegno dell’assessore Gallo oggi i Comuni possono finalmente far emergere le eccellenze dei propri territori, lavorando su un’immagine forte e coordinata”.
Il presidente dell’UNPLI Calabria sottolinea anche l’importanza del lavoro fatto con la designer Luigia Granata: “Attraverso la sua creatività, abbiamo dato forma a un’immagine identitaria che può elevare i nostri prodotti a un livello superiore, riconoscibile e spendibile ovunque”.
Il logo che racconta la Calabria
A raccontare il cuore visivo del progetto è proprio Luigia Granata: “Ho ideato un logo che abbraccia simbolicamente le cinque province calabresi, selezionando elementi iconici come il Ponte Morandi e il morzello di Catanzaro, il Duomo di Cosenza, la colonna di Capocolonna per Crotone, la rupe e la cipolla di Tropea per Vibo Valentia e l’Arena sullo Stretto per Reggio Calabria”, spiega. “Promuoviamo la Calabria attraverso oggetti, abiti e immagini che porteranno nel mondo l’identità autentica della nostra terra”, conclude.
Un’opportunità per l’ambiente e la biodiversità
Domenico Cerminara, intervenuto per la Commissione Ambiente UNPLI nazionale, sottolinea: “La DeCO non solo valorizza i prodotti, ma difende anche il patrimonio ambientale calabrese, tra i più ricchi d’Europa. Dalle castagne ai fichi, dai vini ai formaggi: l’identità passa attraverso la biodiversità e la qualità delle nostre terre”.
Anche Fulvia Caligiuri mette in luce l’importanza della rete: “Conoscere, promuovere e tutelare le nostre identità territoriali è la chiave per un successo duraturo. La DeCO unisce, dà valore a ogni singola eccellenza e rafforza l’immagine di una Calabria vincente”.
Una rete regionale per guardare lontano
Infine, Gallo ricorda come il nuovo sistema DeCO sarà operativo grazie al lavoro delle giunte comunali: “Spetterà ai Comuni riconoscere ufficialmente i prodotti con identità locale attraverso apposite delibere. Un percorso che arricchirà ulteriormente il nostro paniere agroalimentare”.
La Calabria dunque si prepara a raccontare al mondo le sue radici più vere, attraverso un marchio che sì tutela, ma soprattutto riaccende l’orgoglio di appartenenza - come affermano i promotori. E come dice Capellupo, “Parliamo finalmente del corpo sano della Calabria, quello che funziona e che merita di essere conosciuto e amato”.
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