Nei giorni scorsi si sono svolti a Roma, una serie di eventi volti a celebrare il 142° anniversario della fondazione dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon (INGORTP). All’importante evento ha preso parte un considerevole numero di Guardie d’Onore provenienti da tutte le delegazioni provinciali della Calabria. A rappresentare le cinque provincie erano presenti i rispettivi delegati. Per la provincia di Cosenza Saverio Cerzosimo, per Crotone Caterina Amodeo, per Catanzaro Giacomo Mannino, per Vibo Valentia Roberto Maria Naso Naccari Carlizzi e per Reggio Calabria Giovanni Guerrera. La Regione Calabria è stata rappresentata dell’Ispettore per la regione Calabria Floro De Nardo.
Il primo appuntamento si è tenuto il giorno 18 gennaio presso un noto albergo di Roma, dove si sono svolti i lavori del consiglio generale, a cui hanno partecipato tutte le cariche sociali presenti su tutto il territorio nazionale. Tra gli argomenti trattati, particolare attenzione è stata riservata all’organizzazione di eventi celebrativi relativi al bicentenario della nascita del Re Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia e primo capo di Stato italiano e, all'annessione di Roma al Regno d'Italia, avvenuta il 20 settembre 1870, nota anche come breccia di Porta Pia, che portò l'anno successivo al trasferimento della capitale d'Italia da Firenze a Roma (legge 3 febbraio 1871, n. 33).
Durante i lavori del Consiglio generale, alla presenza di S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, il Presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Capitano di vascello (ris.) Ugo Maria d’Atri, ha conferito cinque medaglie di benemerenza ad altrettante Guardie d’Onore; tre sono state assegnate a Guardie d’Onore del nord Italia, una ciascuna al centro e al sud Italia. Quest’ultima è stata conferita alla calabrese Savaglia E. Antonella, originaria di Taurianova (RC) ma da un trentennio residente a Lamezia Terme. Nel consegnare il riconoscimento a Savaglia, il Presidente Ugo d’Atri così si è espresso: “Grazie all’attività di Antonella E. Savaglia, l’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon è riuscito ad allargare la sfera d’influenza ed il numero degli iscritti, consentendo alla regione Calabria di ottenere risultati fantastici”.La medaglia di benemerenza è concessa, in base allo statuto vigente dell’INGORTP, ai soci che abbiano lungamente dato prova di esemplare attività o che si siano distinti per aver contribuito all’incremento e al prestigio dell’Istituto.
Il giorno 19 gennaio, come di consueto, alla presenza di tutte le Guardie d’Onore provenienti da tutta Italia, S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, quale discendente di Vittorio Emanuele II Padre della Patria, accompagnato dal Presidente dell’INGORTP, Cap. di vascello (ris.) Ugo Maria d’Atri, ha deposto una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, presso il monumento a Vittorio Emanuele II (Altare della Patria). Ai lati della scalinata erano schierati i sindaci, i gonfaloni di alcuni comuni d’Italia, labari e bandiere delle delegazioni dell’Istituto e, da un considerevole numero di Guardia. Di seguito, si è tenuta una S. Messa al Pantheon, in onore dei Re e delle Regine d’Italia,
L’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon è un ente morale, fondato il 18 gennaio 1878 da alcuni ufficiali. Nato come “Comitato Centrale dei Veterani e Reduci delle campagne di guerra nazionali e coloniali”, già “Comizio Centrale Romano dei Veterani delle guerre combattute per l’indipendenza e l’Unità d’Italia”. E’ riconosciuto dalla Repubblica Italiana ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero della Difesa. In circolari molto recenti, il gabinetto del Ministero della Difesa, ha ulteriormente riconosciuto l’Istituto, conferendogli l’ordine di precedenza più importante nelle varie sfilate, essendo il più antico ente combattentistico d’Italia. L’Istituto fa parte del consiglio nazionale permanente delle associazioni d’arma (ASSOARMA), ente, che raggruppa trentacinque associazioni d’arma.
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