Pubblichiamo ben volentieri una riflessione inviataci dal dottore Emanuele Cannistrà sul disvalore della calunnia. In particolare sulla calunnia che viene consumata nel nascondiglio dell’anonimato da persone sicuramente vigliacche, senza coraggio. Come si può combattere questo gioco al massacro che è uno schiaffo alla società civile?
La vergogna dell'anonimato calunnioso: quando il coraggio si nasconde dietro le bugie*
Nell'era digitale, è sempre più facile lanciare accuse infondate, scrivere falsità e diffondere veleni senza mai mettere la propria firma. Una delle manifestazioni più deplorevoli di questo comportamento è rappresentata dai post calunniosi che, in modo vile e anonimo, prendono di mira persone che, pur avendo affrontato difficoltà in passato, hanno avuto la forza e la determinazione di rialzarsi e riprendere in mano la propria vita.
Chi scrive queste calunnie, nascondendosi dietro un monitor e un profilo senza volto, dimostra una mancanza di coraggio e una profonda mancanza di rispetto per la dignità umana. Queste persone, che si atteggiano a moralisti, sono spesso pronte a giudicare gli altri senza mai guardare ai propri errori e ai propri scheletri nascosti negli armadi. È facile puntare il dito contro chi ha già sofferto e ha trovato la forza di risollevarsi, ma è molto più difficile fare i conti con le proprie colpe e le proprie mancanze.
È vergognoso che, in una società che si definisce civile, esistano ancora individui pronti a infangare la reputazione altrui per il semplice gusto di farlo o, peggio ancora, per nascondere le proprie inadeguatezze. Questi pseudo moralisti, che si nascondono dietro una facciata di perbenismo, dovrebbero ricordare che nessuno è immune dagli errori. Prima di scagliarsi contro gli altri, sarebbe opportuno guardarsi allo specchio e affrontare le proprie ombre.
La calunnia, specie quando anonima, non è solo un atto vile, ma rappresenta una violenza psicologica che può avere conseguenze devastanti per chi la subisce. Chi viene colpito da queste menzogne spesso si ritrova a dover difendere la propria reputazione e la propria vita privata da attacchi infondati, soffrendo inutilmente per colpe che non ha commesso. E tutto questo mentre i veri colpevoli restano nell'ombra, al sicuro dalla loro stessa codardia.
È necessario che la società prenda una posizione chiara e decisa contro questo tipo di comportamenti. L'anonimato online non può essere una scusa per diffondere odio e menzogne. Bisogna avere il coraggio delle proprie opinioni e, se si ritiene di avere qualcosa da dire, farlo apertamente, assumendosi la responsabilità delle proprie parole.
In conclusione, è tempo di dire basta all'anonimato calunnioso. Chi ha il coraggio di rialzarsi dopo una caduta merita rispetto, non menzogne. E chi pensa di poter giudicare gli altri dovrebbe prima fare i conti con le proprie colpe, ricordando che nessuno è senza peccato. La vera forza sta nell'affrontare la vita a testa alta, senza nascondersi dietro falsità e inganni.
Emanuele Cannistra’
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