"Mai avremmo immaginato di dover affrontare nel nostro quotidiano disputare sulle tante questioni che riguardano la Giustizia, una vicenda riguardante un avviso di conclusione indagini all’avvocato Armando Veneto. Non perché lo riteniamo, quale cittadino di questa tanto vituperata Repubblica, al di sopra della legge, quanto perché pensiamo che la sua vita sia la testimonianza più brillante dei valori che incarna la Giustizia e con essa l’avvocatura". Ad affermarlo è la Camera penale di Catanzaro "A.Cantafora".
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"Faremmo troppo in fretta a licenziare un comunicato di solidarietà ispirandoci alle libertà ed alle garanzie se non fosse che a doversene giovare dovrebbe essere un così fulgido esempio di probità. Armando Veneto è per tutti noi avvocati penalisti un maestro, un faro da seguire ed a cui affidarsi nelle traversie della vita professionale. Si dice che in situazioni del genere la cautela sia d’obbligo e che massimo debba essere il rispetto delle Istituzioni e noi non mancheremo nell’adottarla sicuri come siamo che in questo modo non faremo altro che seguire uno dei suoi tanti insegnamenti", continua la Camera Penale del capoluogo.
"Ma siamo altrettanto sicuri che il rispetto per la Magistratura non debba lasciare il passo ad una inerme constatazione dell’accaduto. Non possiamo farlo per la stima che abbiamo dell’Uomo ancor prima che dell’Avvocato nella certezza che il suo agire sia sempre stato ispirato dalle regole e dal rispetto. Attenderemo al suo fianco l’evolversi della vicenda interrogandoci però sulle storture di un sistema che consente la prosecuzione infinita delle indagini preliminari, causa di evidenti ripercussioni sulla propria vita personale e familiare e di enormi difficoltà nella predisposizione di una difesa adeguata. Non ci lasceremo sopraffare dallo sconforto ma moltiplicheremo i nostri sforzi affinché tutte le battaglie dell’avvocatura delle quali l’avvocato Veneto è stato artefice, promotore o sostenitore possano portare in un domani non troppo lontano alla realizzazione del Giusto Processo", conclude la Camera Penale di Catanzaro.
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