La Catanzaro del dopo Covid, la riflessione dell'attrice emergente Paola Rubino: "Investire sul digitale e sulla tecnologia per tutti i servizi culturali"

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images La Catanzaro del dopo Covid, la riflessione dell'attrice emergente Paola Rubino: "Investire sul digitale e sulla tecnologia per tutti i servizi culturali"
Paola Rubino
  15 luglio 2020 10:43

 Arriva dal mondo del Cinema il nuovo contributo per il forum “La Catanzaro del dopo-Covid: le idee dei catanzaresi di successo”, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Città di Catanzaro. La firma è quella dell’attrice emergente Paola Rubino.

CHI È PAOLA RUBINO

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Nata a Catanzaro, coltiva sin da piccola la sua passione per la danza. Inizia la sua formazione artistica come ballerina. Si trasferisce a Roma dove frequenta il C.I.A.P.A. - Centro intensivo allenamento permanente per attori. Studia dizione e tecnica interpretativa.

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Debutta al cinema con “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino e successivamente con un corto che unisce il Cinema e la Moda “Frames of Life” di Giorgio Armani. L’anno successivo ottiene un cameo nel film di Massimiliano Bruno “Confusi e felici”. Interpreta il ruolo di una barista in “Provaci ancora prof 6“ fiction Rai e ”Squadra antimafia 8” nel ruolo di fisioterapista, fiction di canale 5. Nel 2017 interpreta la zia di Mino nel film TV “Tutto il mondo è paese” con Beppe Fiorello.

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“INVESTIRE SUL DIGITALE E SULLA TECNOLOGIA PER TUTTI I SERVIZI CULTURALI”

"La crisi sanitaria dovuta al Covid - 19 ha costretto il mondo a riflettere su nuovi modi di interagire con l’altro: dalla scuola, all’ufficio,  dal lavoro all’esterno, ai viaggi e a tutte le attività culturali. Cosciente che il ripristino delle attività culturali, dello sport, dello spettacolo siano importanti per la nostra città, si può immaginare un’interazione diversa per tutte quelle attività che richiedono un contatto con il pubblico e con l’utilizzo obbligatorio della mascherina".

"Abbiamo la fortuna di vivere in una città in cui le temperature sono miti per una buona parte dell’anno e molte attività si potrebbero realizzare all’esterno e non in luoghi chiusi. In effetti si é costatato che il virus si diffonde maggiormente nei luoghi chiusi, allora perché non utilizzare le bellezze paesaggistiche per organizzare eventi quali spettacoli teatrali, spettacoli cinematografici, eventi, concerti, come il parco archeologico di Roccelletta di Borgia, il parco della biodiversità di Catanzaro, villa Margherita. Le regole di distanziamento sociale impongono a riflettere sulla durata di uno spettacolo, in modo tale che tutti i cittadini possano partecipare, ciò induce a prolungare o ripetere l’evento culturale, a limitare l’ingresso giornaliero per renderlo più fruibile. Si deve altresì rendere la prenotazione obbligatoria anche per le persone che usufruiscono della gratuità. Per i grandi eventi dove di solito le norme di distanziamento sociale non sono rispettate, come il caso dello sport, si dovrà pensare a limitare l’ingresso dei cittadini e di utilizzare maggiormente i social network per fare delle “dirette”. I contatti tra i sportivi possono essere fortemente limitati, ciò consentirebbe anche di vedere un’attività sportiva senza forme di « violenza ». Proporre migliori servizi digitali di tutti i servizi culturali della provincia, come visite virtuali dei musei, lettura di un’opera artistica letteraria, dibattiti, conferenze, un film tramite il canale youtube, dirette Facebook, post twitter, stories e immagini su Instagram".

"Bisogna creare una solida campagna di comunicazione digitale e classica della città che purtroppo manca, migliorare l’utilizzo dei social network e rendere disponibile l’offerta culturale tramite essi. Faccio un esempio: il museo del Louvre in soli due mesi di confinamento é riuscito a attrarre tramite una programmazione digitale adeguata per tutti, bambini e adulti, 11milioni di spettatori. Il totale di un anno di visitatori in tempi normali.  Catanzaro può fare altrettanto tuttavia si deve investire sulle competenze digitali, tecnologiche, su alcune figure professionali, protagoniste del cambiamento culturale della città”.

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