La Cisl: "Fermare la crisi economica, sociale e occupazionale e guardare avanti con una prospettiva che assicuri un futuro al Paese"

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  21 novembre 2020 11:30

«Sono tempi da vivere con grande responsabilità e con grande impegno per sconfiggere il virus, fermare la crisi economica, sociale e occupazionale e guardare avanti con una prospettiva che assicuri un futuro al Paese». Così Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto della Cisl, ha concluso i lavori del Comitato esecutivo di Cisl Calabria, convocato nella serata di ieri in modalità on line e dedicato all’emergenza sanitaria, sociale ed economica.

Nel corso del suo intervento, che toccato molti temi, Sbarra ha sottolineato come la seconda ondata della pandemia possa essere più violenta rispetto alla prima fase, soprattutto nel Mezzogiorno e nei territori più fragili che presentano criticità croniche. Tra questi la Calabria, «tornata ad essere sorvegliata speciale nel panorama nazionale per una serie di concause» tra cui la questione sanità, «che ha assunto anche aspetti grotteschi e merita un’attenzione forte, a cominciare dalla nomina di un Commissario vero, competente, capace di assumere un ruolo così gravoso e impegnativo. Si cominci a dipanare una matassa che si sta sempre più aggrovigliando, fatta di familismo, collusioni, inefficienze che inquinano i processi decisionali delle classi dirigenti. Il sindacato confederale calabrese è in campo da anni con impegno, dedizione e responsabilità, con atteggiamento partecipativo e bene ha fatto a presentare l’esposto-denuncia alla Procura di Catanzaro, perché in questa materia si gioca sulla pelle dei cittadini». E, sulla sanità, Sbarra ha rilevato ancora come il Decreto Calabria individui le risorse da impegnare per il rilancio del sistema sanitario che ha bisogno di grandi investimenti su attrezzature, strutture, tecnologia, assunzioni di medici, infermieri, personale ausiliario. La sanità pubblica ha per la ripresa un ruolo determinante, ha tra l’altro osservato Sbarra, perciò «è inaccettabile la polemica su MES: ci sono 37 miliardi a tassi vicini allo zero, disponibili subito per  sostenere e rafforzare il sistema sanitario pubblico  ed investire sui presidi ospedalieri e soprattutto sulla medicina territoriale e di prossimità, per assumere  medici, infermieri, personale ausiliario: queste risorse servono al Paese ed in particolare alle realtà geografiche come la Calabria che soffre storici ritardi».

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Il Segretario generale aggiunto della Cisl ha poi osservato come in Calabria si attraversino difficoltà di contesto per l’economia e lo sviluppo. «La crisi non finirà nel giorno in cui sconfiggeremo il virus. L’emergenza evidenzia antiche debolezze e criticità. Perciò bisogna avere una visione delle cose da realizzare nel presente e nel futuro. La pandemia costringe a fare i conti con troppe diseguaglianze sociali e con l’esplosione di nuove forme di povertà ed è evidente che coesione e crescita devono stare insieme, perché non c’è sviluppo senza una rete di protezione sociale».

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In occasione del confronto sulla legge di stabilità, ha detto Sbarra, «i sindacati hanno ricordato al Presidente del Consiglio che i numeri del mercato del lavoro italiano, soprattutto durante la pandemia, sono da allarme rosso: nonostante il blocco dei licenziamenti, da febbraio sono stati persi circa 500.000 posti di lavoro a tempo determinato e in somministrati rispetto al 2019, soprattutto giovani e le donne, e circa tre miliardi di ore lavorative. Il 2020 si chiuderà con più di tre miliardi di ore di cassa integrazione e il Sud paga il prezzo più alto. Se non si guarda a queste dinamiche non ci si rende conto di come non ci potrà essere ripartenza vera se mancano investimenti pubblici e privati, lavoro stabile e ben retribuito, diritti di cittadinanza che devono diventare veramente universali su sanità, trasporti, scuola, formazione, pubblica amministrazione».

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Su questi temi il sindacato ha contestato l’impostazione della legge finanziaria, perché – ha spiegato il Segretario generale aggiunto della Cisl – «di fronte alla necessità di mettere in primo piano coesione sociale e rilancio, propone una manovra insufficiente su politiche attive per il lavoro e ammortizzatori, riforma fiscale, rinnovi dei contratti pubblici e privati, sostegno agli anziani e alla non autosufficienza, investimenti e Mezzogiorno. Tra Recovery fund e fondo Sure arriveranno dall’Europa 250 miliardi che devono essere ben utilizzati, con una programmazione e una progettualità condivise e partecipate, concentrate su poche priorità che per noi sono quelle della sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione, sostenibilità sociale, lavoro e ammortizzatori, l’esatto opposto della frammentazione e della dispersione delle risorse. Su questo il Governo deve confrontarsi con il sindacato, come chiede l’Europa che mette alla base della ripartenza il dialogo sociale. Bisogna non lasciare indietro nessuno. Per questo si sta chiedendo al Governo una cabina di regia sull’utilizzo delle risorse comunitarie».

 

Aprendo i lavori dell’Esecutivo, il Segretario generale di Cisl Calabria Tonino Russo ha evidenziato come la situazione che la regione vive, aggravata dalla pandemia e dalle sue conseguenze, sia «molto preoccupante sul piano della coesione sociale, con sofferenza di molte persone, a cominciare dai pensionati che attendono una riforma equa del sistema pensionistico e dalle tante famiglie che chiedono una legge nazionale sulla non autosufficienza».

«Un grande ringraziamento – ha sottolineato Russo – va alla Segreteria nazionale della Cisl il cui impegno, con gli altri sindacati confederali, ha consentito di spostare in avanti l’asticella dei licenziamenti e la proroga degli ammortizzatori sociali, mentre si sta giocando con energia la partita del rinnovo dei contratti». «In Calabria – ha detto ancora Russo – abbiamo dedicato e stiamo dedicando molte energie ai temi del lavoro e della sanità», sottolineando che «i fondi finalizzati dall’Unione Europea alla ripartenza devono essere utilizzati nel Mezzogiorno per creare sviluppo e lavoro e devono essere considerati aggiuntivi, non sostitutivi di quelli già previsti nel Piano per il Sud 2030 presentato dal Governo a Gioia Tauro nel febbraio scorso. Quel piano prevede risorse che devono, tra l’altro, riequilibrare, almeno in parte, il mancato rispetto, nei decenni trascorsi, della cosiddetta clausola del 34% degli investimenti dello Stato da impiegare per il Mezzogiorno, in base alla popolazione delle regioni meridionali.

Bisogna creare lavoro perché dalla Calabria si fugge – ha proseguito il Segretario regionale –: i giovani, e non solo i giovani, vanno via per non ritornare più. La tendenza è confermata dal Rapporto “Italiani nel mondo” 2020 della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana, presentato il 27 ottobre, che prende in considerazione gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Nel 2020 (e il 2020 non è concluso) sono andate via dalla Calabria 6.383 persone registrate all’AIRE, 762 in più rispetto al 2019. Nel triennio 2017-2020 c’è stata una crescita di emigrazione del 22,3% rispetto agli anni precedenti. Bisogna, perciò, creare lavoro e non assistenza: prioritaria è la realizzazione delle tante infrastrutture strategiche, stradali e ferroviarie, a cominciare dalla S.S. 106, dalla linea ferroviaria jonica e dall’alta velocità nella sua versione più moderna, dall’autostrada, dal Porto di Gioia Tauro e dagli porti calabresi. Bisogna poi avere una strategia per le aree interne, a rischio di spopolamento, con gravi danni per le comunità e per il territorio: la Regione deve ascoltare il grido d’allarme dei sindacati per il settore forestale. È importante, e di questo ringraziamo in modo particolare il segretario generale aggiunto Luigi Sbarra, la battaglia sulla fiscalità di vantaggio per il Sud che può incoraggiare gli investimenti e che va estesa».

Russo ha fatto il punto anche su altri temi: sulla questione rifiuti, perché sia incrementata la raccolta differenziata e si punti alla trasformazione dei materiali qui in Calabria, «perché oggi la gestione è a totale carico del cittadino, mentre altrove è un investimento»; sul lavoro nero e sul precariato; sul lavoro privato, per il quale serve un piano ed è necessario un confronto con il sindacato.

«Un caloroso ringraziamento – ha detto ancora Tonino Russo – la Cisl rivolge ai lavoratori della filiera agroalimentare che porta il cibo sulla nostra tavola, ma attende ancora il rinnovo dei contratti, e al personale sanitario per l’impegno fino allo stremo che sta portando avanti per affrontare la pandemia. Quella della sanità è in Calabria una storia di diritti negati che sta avendo risvolti clamorosi. abbiamo manifestato e siamo intervenuti in mille modi, incontrato il Ministro della Salute e chiesto che il nuovo Decreto Calabria sblocchi il nodo delle assunzioni, perché senza personale non si potrà mettere mano alla riorganizzazione della medicina territoriale e della rete ospedaliera. C’è in generale una situazione gravissima che ha costretto i sindacati confederali a depositare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Catanzaro per fare luce su responsabilità e negligenze».

Russo ha poi fatto cenno alla questione del mare e della depurazione delle acque riproponendo, come è stato già fatto in passato con i Ministri competenti, un unico CIS “mare pulito” per la Calabria.

Concludendo il suo intervento, ha sottolineato l’importante azione di prossimità che i servizi Cisl stanno svolgendo e il lavoro di squadra di tutta l’organizzazione in questa fase delicata e complessa, con un grande apprezzamento per l’operato dei gruppi dirigenti sui territori.

All’introduzione del Segretario generale della Cisl calabrese, che ha toccato anche le difficoltà registrate nella ripartenza della scuola e alcuni aspetti organizzativi del sindacato, ha fatto seguito un dibattito partecipato, nel quale sono intervenuti i rappresentanti delle Federazioni di categoria e dei territori, esprimendo una piena condivisione della relazione e sottolineando il lavoro d’insieme che grazie alla Segreteria regionale si sta svolgendo.

Essendo giunta notizia, nelle ore precedenti la riunione, del grave incidente di Filogaso, nel corso dell’incontro è stato affermato che tutta la Cisl calabrese si stringe intorno alle famiglie dei due operai che hanno perso la vita nell’ennesimo incidente sul lavoro. In attesa che si faccia chiarezza sulle cause di questa tragedia, la Cisl sottolinea la necessità di vigilare sull’osservanza delle norme di sicurezza che tutelano la vita e la salute delle persone.

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