La consulenza di Pacenza era "illegittima ma non c'è colpa grave", la Corte dei Conti 'assolve' la Giunta Oliverio

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images La consulenza di Pacenza era "illegittima ma non c'è colpa grave", la Corte dei Conti 'assolve' la Giunta Oliverio

  04 settembre 2023 12:54

La Corte dei Conti ha 'assolto' la Giunta Oliverio e due dirigenti regionali dall'accusa di danno erariale per l'incarico di consulenza attribuito a Franco Pacenza. La Procura, presupponendo l'illegittimità dello stesso, aveva messo nel mirino gli atti (dal 2017 al 2019) di conferimento per un controvalore di circa 120 mila euro, ossia il compenso andato a Pacenza. Ne dovevano rispondere, in varia misura: Oliverio Gerardo Mario (difeso dall’avvocato Oreste Morcavallo), Viscomi Antonio (difeso da Alfredo Gualtieri), Barbalace Carmela (avvocato Vincenzo Bombardieri), Musmanno Roberto (avvocato Giancarlo Pompilio), Roccisano Federica (avvocato Vincenzo Bombardieri), Rossi Francesco (avvocato Giuseppe Leporace), Russo Francesco (avvocato Luigi Pallone), Corigliano Maria Francesca (avvocato Anna Mugnano), Fragomeni Maria Teresa (avvocato Fedele Pezzano), Robbe Savina Angela Antonietta (avvocato Antonio Torchia), Rizzo Antonietta, Pallaria Domenico Maria e Aquino Gina (difesi dall’avvocato Antonio Spataro). Questi ultimi due come dirigenti che avevano reso i pareri alla delibera dell'incarico di consulenza.

Secondo i giudici, l'incarico, che era stato conferito ai sensi della legge regionale n. 13 del 1996, è "di tipo consulenziale in senso tecnico, e dunque la “professionalità” richiesta è di tipo non politico ma specialistico". Sulla base di ciò "la scelta di conferire e rinnovare l’incarico ai sensi della L.R. 13/1996 debba ritenersi illegittima". Ciononostante, per i giudici contabili manca "l’elemento soggettivo della colpa grave".

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"La vaga formulazione della norma e soprattutto la particolarità dell’incarico - si legge nel dispositivo - erano circostanze tali da poter ingenerare (in tutti gli attori della vicenda qui in esame) un erroneo convincimento della legittimità della scelta di conferire un incarico di collaborazione avente ad oggetto non un supporto consulenziale specialistico in senso tecnico ma un supporto nell’attività politico-istituzionale del presidente". A dicembre uno degli assessori, Antonietta Rizzo, aveva chiesto l'applicazione del rito abbreviato e aveva pagato la somma di 2.300 euro. (g.r.)

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