Apertura con gusto, chiusura con il botto e Santa Caterina dello Ionio incassa la palma d’oro dei circoli Arci che in Calabria vincono e convincono. A certificarlo le due tappe conclusive del progetto “La cultura è la cura” che, nel cuore del Soveratese, hanno aperto il sipario sui laboratori attivati grazie alla misura finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Progetto che aveva l’obiettivo di attivare gruppi di persone (beneficiari, operatori culturali, artisti ed esperti) che alla fine dei percorsi progettuali fossero in grado di autogestire e auto produrre iniziative culturali ad alto impatto di socializzazione.
Ebbene, le due serate conclusive dedicate al progetto confermano, inconfutabilmente, che gli obiettivi sono stati centrati. Due iniziative senza sbavature hanno, in effetti, catapultato il pubblico prima tra i sapori tipici e i progressi compiuti in cucina da ragazzi che non studiano e non lavorano grazie anche al supporto degli anziani e poi in una serata teatrale che ha macinato numeri da record.
Più di 500 gli spettatori rapiti dall’interpretazione di due rappresentazioni teatrali impreziosite da perle di impegno, passione e competenze che ha reso onore al centro di aggregazione sociale aps “I Gabbiani” e ai vertici locali, provinciali e regionali dell’Arci che nel progetto hanno creduto sin da subito e senza remore. Sullo sfondo una frenesia volta a quel sano senso di socialità che, a colpi di cucina, musica e teatro, ha sfidato e battuto pure la pandemia da Covid-19. Così “I commedianti”, guidati dalla regia di Salvatore Marino, hanno sfoggiato doti degne di attori di grido e sul palco di un teatro all’aperto hanno onorato come meglio non potevano Camillo Vitticci ed Eduardo De Filippo. Mesi di incontri, prove e confronti hanno così dato molto di più dei frutti sperati gettando le basi per quello che il sindaco di Santa Caterina dello Ionio, Francesco Severino, si augura già da settimane ovvero che il progetto appena giunto alle conclusioni rappresenti «soltanto l’inizio di tante iniziative volte alla promozione della condivisione e della socialità come cura e crescita della persona».
A vincere la sfida pure Giuseppe Criniti e Salvatore Talotta che hanno guidato aspiranti cuochi della tradizione nonché allievi decisi a salvare le memorie canore e musicali di un borgo che ha chiuso il mese di luglio confermandosi l’asso nella manica di un Arci, quella calabrese, decida a puntare tutto sulla genuinità di Centri che riescono ancora a preservare e rilanciare il vero senso di comunità. Quel senso di comunità rappresentato dal CISM (Centro per l’Innovazione Sociale e la Mutualità) che proprio nei locali del Circolo I Gabbiani ha la sua sede e che rappresenta il fattore capace di dare continuità ai percorsi laboratoriali del progetto e che ha la grande ambizione di fungere da catalizzatore di buone prassi aggregative e sociali facendo rete fra le realtà socio-culturali del territorio.
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