La denuncia di Riccio: "Ragazzi con handicap non sanno quando si vaccineranno, in Calabria chi ha i soldi può già farlo"

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images La denuncia di Riccio: "Ragazzi con handicap non sanno quando si vaccineranno, in Calabria chi ha i soldi può già farlo"
Eugenio Riccio
  21 aprile 2021 14:25

"L’arroganza di taluni, in un momento in cui la gente muore e soffre, è moralmente censurabile. Benché l’arroganza sia alimentata da un sistema che ha prodotto i mostri nel campo sanitario che oggi conosciamo. Quelle situazioni per le quali chi ha soldi, forse, può sperare di curarsi e guarire e chi non li ha invece deve solo pregare che vada tutto bene". E' quanto afferma in una nota il consigliere comunale di Catanzaro Eugenio Riccio.

"Perché quel diritto costituzionalmente garantito alla salute, oggi, in tempo di pandemia, - prosegue Riccio - non solo non è più garantito, ma calpestato. Già, perché mentre genitori di figli adolescenti portatori di handicap, non riescono ad avere una data o una mezza certezza su quando questi ragazzi potranno essere vaccinati, accade che facoltosi catanzaresi, che, per fortuna loro ovviamente, non presentano particolari tipologie di malattie, prima minaccino addirittura di andare all’estero, sputando sullo Stato in cui vivono e dove hanno avuto le loro fortune, e poi due giorni dopo esibiscano, sempre pubblicamente, un certificato di vaccinazione effettuata. Dove è stata fatta la vaccinazione? In Calabria ovviamente, e per onore di verità, in una provincia diversa da quella di Catanzaro. Perché è stata fatta? Impossibile saperlo allo stato, ma non disperiamo che, interessati gli organi competenti, siano loro a dirci cosa sta accadendo".

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"E’ assurdo che se ogni salmo finisce in Gloria, - incalza -  cosa in Calabria debba finire in Procura. Ma tant’è, lo stato di diritto non esiste più da molto tempo e ce ne faremo una ragione, ma non ci arrenderemo alla giungla che la totale assenza di regole e controlli tende a creare. Chiediamo quindi al commissario Longo, di cui ancora fatichiamo a definire le competenze che lo hanno portato nel posto che occupa e le capacità dimostrate in questi mesi per le quali resta ancora seduto dove è (seduto proprio nel senso letterale del termine), secondo quali criteri ragazzi portatori di handicap ancora non sappiano come e quando si vaccineranno e facoltosi uomini esibiscono senza alcuna coscienza collettiva, certificati di avvenuta vaccinazione".

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"Ce lo dica Commissario Longo. Ce lo dica perché non capiamo, ce lo dica perché siamo stanchi, ce lo dica perché ce lo deve e lo deve allo Stato che ha avuto talmente fiducia in lei da metterla dove è ora. Ce lo dica pubblicamente e poi lo spieghi agli uffici di Procura che eventualmente la chiameranno a dar conto. Ma sia convincente commissario Longo, molto convincente e documentato rispetto a ciò che dice. Perché arriva un momento nella vita in cui la coscienza pesa, - conclude il consigliere comunale - in cui qualcuno chiederà conto, a chi aveva il governo delle cose, anche il perché non lo abbia esercitato per salvare vite umane"

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