"Problema annoso, problema mai risolto, certamente non è facile , ci si chiede ; si potrà ogni primavera ed estate assistere a questo scempio inquinante ambientale? Sarà frutto di incidenti o di attività illegali che le petroliere che transitano a largo della costa jonica calabrese al confine con i comuni di Monasterace e Guardavalle compiono , nella routine della pulizia delle cisterne? Il tratto di spiaggia che va da Monasterace Nord fino a Guardavalle, è pieno di questo residuo di idrocarburo che certamente non bonifica una delle spiagge e tratti di mare più importanti a livello naturalistico di tutta l'area mediterranea e jonica". Lo affermano in una nota Gianpiero Taverniti, Commissario Cittadino FdI Monasterace e componente esecutivo Prov.le Territori e paesaggi.
"Che dire davanti a queste azioni poco professionali e al limite della legalità, visto che inquinamento ambientale, è contemplato nel codice penale e chi compie azioni del genere è perseguibile in riferimento all'art. 452 bis Codice penale. Annualmente si ripete ed annualmente tantissimi cittadini e associazioni Ambientalistiche vedi Lega Ambiente con l'ormai onnipresente Goletta Verde e WWF denunciano e lanciano allarmi. Lo sversamento idrocarburi a mare è molto diffuso, nel mare mediterraneo il concentrato di catrame pelagico è nella più alta percentuale di diversi mari del mondo dove ci sono frequentissimi traffici di petroliere è corrisponde a 38 mg/ mc, altre cause possono derivarne l'effetto disastroso con la presenza di pozzi estrattivi petroliferi nei nostri mari, ma nel nostro caso sono riferiti maggiormente nelle acque verso il canale di Sicilia. Non è facile risalire ai responsabili, ma crediamo sia opportuno aumentare controlli in questo tratto jonico calabrese e non solo, al fine di poter inibire e magari allertare questi delinquenti operatori delle petroliere multinazionali che credono tutto sia possibile fare, al costo risicato e inesistente di pulire le loro cisterne riversandone in mare , in uno dei mari più puliti d'Italia dove le bandiere blu abbondano da diversi anni e dove il turismo derivato dal tesoro Azzurro, potrebbe portare un volano di sviluppo economico e sociale", continua Taverniti.
"Non crediamo che si possa continuare cosi, occorrono maggiori controlli, pensiamo solo che chi non ha cura del proprio territorio , non si possa unire nelle menti di tutti quei cittadini italiani che cercano l' evoluzione culturale e sociale che oggi bisogna volere e cercare cominciando a tutelare le nostre ricchezze paesaggistiche ,naturali e marine. Cominciamo a denunciare tutte queste azioni verso il nostro territorio al pari della pesca illegale a strascico che devasta fondali incredibili dei nostri mari e mette a repentaglio il sistema eco - marino collegato. Questa denuncia di inquinamento ambientale- conclude Taverniti- e' stata trasmessa anche al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria , ai comuni interessati , alla Delegazione Spiaggia di Monasterace e alla Lega Ambiente Calabria, non solo per metterli al corrente a livello ufficiale a, ma anche per creare quella sinergia istituzionale che potrebbe dare frutti insperati e preziosi verso la tutela e la difesa di questi paradisi e tesori marini e paesaggistici che abbiamo e alcune volte dimentichiamo della loro esistenza".
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