di FRANCESCA FROIO
Si è svolto, come da programma, nella giornata di ieri l'interessante Webinar promosso dall’Associazione Geriatri Extraospedalieri (AGE) su “La depressione nell’anziano”. L'iniziativa formativa diretta a medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, organizzata dal Dr Nicola Veronese, Presidente AGE regione Veneto, responsabile scientifico e dal Dr Pietro Gareri, Presidente Nazionale AGE, è risultata essere particolarmente apprezzata e seguita.
Numerosi infatti i professionisti che, da tutt'Italia, hanno aderito. "Tant’è - spiegano gli organizzatori - che non vi erano più posti disponibili tra quelli registrati per poter usufruire dei crediti ECM, ma potrà essere visto in differita rivolgendosi alla segreteria organizzativa Eolo Congressi www.eolocongressi.com, info@eolocongressi.it".
Dopo l’apertura iniziale di Pietro Gareri, giunto all’ultimo evento AGE organizzato in qualità di Presidente in quanto completerà il mandato triennale il 31 dicembre p.v., sull’importanza della materia trattata ed i meccanismi neurobiologici alla base della depressione dell’anziano, si sono succedute diverse interessanti relazioni, a partire dal Dr Antonino Cotroneo, geriatra, consigliere nazionale AGE e Direttore Dipartimento Salute Anziani - Geriatria Ospedaliera e Territoriale Botticelli ASL2 Torino, che si è soffermato sugli strumenti utili per diagnosticare la depressione nell’anziano.
Nicola Veronese, giovane ed affermato geriatra territoriale del Distretto 3 (Dolo Mirano) dell'ULSS 3 Serenissima, ha parlato dei nuovi approcci farmacologici alla depressione partendo dai vecchi farmaci fino ai più recenti con attività multimodale. Il Prof. Marco Trabucchi, presidente nazionale dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, con la consueta perizia si è soffermato sull’impatto sociale della depressione dell’anziano, con riferimento a temi molto frequenti quali la solitudine, il suicidio ed infine il Dr Marco Solmi, psichiatra e ricercatore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova, si è soffermato sull’impatto del COVID-19 su ansia, depressione ed ha sostenuto, portando qualche risultato preliminare dello studio COH-FIT su 105.000 pazienti, di cui 10.000 reclutati in Italia, che finora le donne ed i più giovani sembrerebbero aver risentito in misura maggiore della pandemia.
Dopo una breve discussione, Pietro Gareri, ringraziando gli intervenuti, ha chiuso l’evento con i Take Home Messages, soffermandosi in particolar modo su come spesso la depressione sia sottodiagnosticata e di conseguenza sottotrattata nell’anziano, in quanto la presenza di sintomi somatici, o di sintomi apparentemente non connessi quali turbe del sonno, dolore, alterazioni dell’appetito, possono risultare spesso fuorvianti.
“Sono importanti - ha sostenuto il professionista- un approccio tempestivo volto alla precoce identificazione della malattia, un adeguato trattamento finalizzato al miglioramento della qualità della vita e l’evitamento di atteggiamenti ageistici che possano limitare il ricorso ai farmaci antidepressivi solo perché una persona è in età geriatrica”.
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