La Dia di Milano ha sequestrato otto campi da padel del valore di circa 700mila euro nell’ambito di un’inchiesta che ha portato, su ordine del gip Anna Calabi, agli arresti domiciliari Marco Molluso, nipote del boss di ‘Ndrangheta Giosofatto.
L’imprenditore di 39 anni è accusato dal pm della Dda, Silvia Bonardi, di emissione ed utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ed autoriciclaggio. Dalle indagini sarebbe emerso che Molluso, dopo aver sottoscritto un contratto di prestazione d’opera (risultato poi inesistente) con la società che gestisce in concessione un centro sportivo di Milano, abbia finanziato e costruito i campi da padel potendo contare su profitti illeciti derivanti dalla commissione di numerosi reati fiscali con l’obiettivo di partecipare agli incassi derivanti dal loro noleggio ai cittadini. In particolare, nel biennio 2020-2021, la società immobiliare di cui risulta titolare sarebbe stata al centro di una frode fiscale di oltre 1,5 milioni di euro legata sia all’emissione che all’utilizzo di fatture false con indebita detrazione di Iva.
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