di RITA TULELLI*
La Calabria, nonostante la sua ricca storia e cultura, si trova ad affrontare una delle problematiche sociali più complesse e urgenti: la dispersione scolastica. Questo fenomeno, che rappresenta l'abbandono precoce degli studi, incide pesantemente sul tessuto sociale ed economico della regione, con conseguenze a lungo termine per le nuove generazioni. I dati ISTAT e del MIUR indicano che la Calabria si colloca tra le regioni italiane con i tassi più elevati di abbandono scolastico, ben oltre la media nazionale. Un contesto che rischia di ampliare il divario con il resto del Paese, perpetuando una condizione di svantaggio per i giovani calabresi.
Alla base della dispersione scolastica in Calabria ci sono diversi fattori, tra cui:
Contesto socio-economico difficile: L’alto tasso di disoccupazione e povertà, specialmente nelle aree rurali e nei quartieri periferici, costringe molte famiglie a non investire nell’istruzione.
Mancanza di infrastrutture adeguate: Scuole fatiscenti, trasporti insufficienti e carenza di strumenti tecnologici allontanano i ragazzi dalla possibilità di proseguire il percorso scolastico.
Scarsa motivazione e senso di appartenenza: Molti studenti, spesso provenienti da famiglie in difficoltà, non vedono prospettive di miglioramento attraverso l'istruzione. La mancanza di modelli positivi e il senso di sfiducia verso le istituzioni aggrava questa sensazione di abbandono.
Fenomeno della criminalità organizzata: In alcune aree della regione, la criminalità organizzata esercita una forte influenza sui giovani, proponendo modelli alternativi di “successo” che distolgono l’attenzione dall'istruzione.
L’abbandono scolastico non è solo una sconfitta per l’individuo, ma anche per l’intera collettività. La mancanza di qualifiche professionali condanna intere generazioni a una vita di precarietà economica e sociale. Inoltre, l’assenza di istruzione favorisce la perpetuazione di fenomeni negativi come l’emigrazione giovanile, la marginalizzazione e l’illegalità.
Contrastare la dispersione scolastica in Calabria richiede un piano d’azione articolato e coordinato, che coinvolga istituzioni, famiglie e società civile. Ecco alcune soluzioni precise e dettagliate che potrebbero fare la differenza:
1. Creazione di un programma di mentoring e tutoraggio personalizzato
Ogni studente a rischio dovrebbe essere seguito da un tutor o mentor, in grado di monitorare da vicino il suo percorso scolastico e offrire supporto pratico e motivazionale. Questo ruolo potrebbe essere ricoperto da insegnanti dedicati o volontari formati ad hoc. Il rapporto personale con una figura di riferimento può rafforzare il senso di appartenenza e stimolare l’interesse degli studenti verso la scuola.
2. Potenziare le infrastrutture scolastiche
Investire in scuole moderne e ben attrezzate è fondamentale. Aule con tecnologia avanzata, connessioni internet stabili e spazi ricreativi possono rendere l’esperienza scolastica più stimolante e inclusiva. Oltre a questo, va garantito un sistema di trasporti pubblici efficiente, soprattutto nelle aree più remote, per permettere agli studenti di raggiungere facilmente le strutture scolastiche.
3. Offrire corsi di formazione professionale integrati nel curriculum scolastico
Molti giovani abbandonano la scuola perché non vedono un futuro concreto legato all'istruzione accademica. Integrare percorsi di formazione professionale, in collaborazione con aziende locali, può fornire competenze pratiche e immediate. Questo permetterebbe ai giovani di intraprendere una carriera lavorativa già durante gli anni scolastici, offrendo prospettive reali di impiego.
4. Sostegno economico e borse di studio per le famiglie
Spesso, l'abbandono scolastico è legato alle difficoltà economiche delle famiglie. Un intervento mirato potrebbe essere la creazione di un fondo regionale per borse di studio e aiuti economici diretti a famiglie con basso reddito. Questo fondo dovrebbe coprire non solo le spese scolastiche, ma anche fornire un sostegno per i materiali didattici e le spese di trasporto.
5. Coinvolgimento della comunità e delle famiglie
È essenziale coinvolgere le famiglie nel processo educativo. Molti genitori, a causa della mancanza di istruzione o delle difficoltà economiche, tendono a non essere parte attiva del percorso scolastico dei figli. La creazione di gruppi di genitori, coordinati dalle scuole, potrebbe promuovere una maggiore partecipazione e consapevolezza dell’importanza dell’istruzione. Inoltre, incontri periodici tra docenti e genitori permetterebbero di monitorare costantemente i progressi degli studenti e intervenire tempestivamente in caso di difficoltà.
6. Rafforzare la collaborazione tra scuola e imprese
Le imprese locali devono essere coinvolte nel processo educativo. Creare partenariati tra scuole e aziende potrebbe offrire tirocini e stage agli studenti, avvicinandoli al mondo del lavoro. Questa sinergia tra scuola e realtà imprenditoriali può fornire agli studenti esperienze pratiche e, soprattutto, motivarli a completare il percorso scolastico.
7. Promuovere campagne di sensibilizzazione sul valore dell’istruzione
Infine, è importante lanciare campagne di sensibilizzazione che spieghino il valore a lungo termine dell’istruzione. Queste campagne, condotte attraverso media locali, social media e incontri pubblici, dovrebbero coinvolgere personalità locali di successo, che possano fungere da modelli positivi per i giovani.
Affrontare la dispersione scolastica in Calabria richiede un impegno collettivo e azioni concrete a più livelli. La soluzione non è semplice e richiede tempo, ma con un approccio integrato che coinvolga famiglie, scuole, istituzioni e imprese, si possono creare le condizioni per un futuro migliore per le giovani generazioni. L'istruzione è un diritto fondamentale e, soprattutto in una regione come la Calabria, deve essere la priorità per garantire un futuro di crescita e sviluppo per tutti.
*Associazione “Universo Minori”
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