"La Figura di Giuseppe Gangale e il mito di Skanderbeg" rivivono a Caraffa grazie all'impegno della Fondazione "Andrea Cefaly" in collaborazione con l'amministrazione comunale di Caraffa. L'obiettivo che si pone il progetto, ammesso a finanziamento da parte della regione Calabria, è quello di esaltare le particolarità storiche e linguistiche della piccola comunità di origine albanese, incastonata tra le colline dell'entroterra calabrese. Centrale nella realizzazione dell'iniziativa progettuale sarà la giornata di studi programmata per venerdì e dedicata all'opera del glottologo Giuseppe Gangale e alle gesta dell'eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Skanderbeg.
Previsto in mattinata alle ore 10.30, nei locali del museo della civiltà contadina di Caraffa, un convegno alla presenza del responsabile amministrativo dell’assessorato Cultura della Regione Calabria Salvatore Bullotta, del presidente della Fondazione "Andrea Cefaly" Concetta Maria Cefaly, del sindaco di Caraffa Antonio Sciumbata, del consigliere delegato alla cultura Serena Notaro e dei relatori: Francesco Arcuri, antropologo; Dino Trapasso, esperto di storia; Giulio Peta, dirigente del Centro Unla di Caraffa. A moderare l'incontro sarà il giornalista Francesco Graziano. Seguirà un aperitivo culturale e una visita guidata presso l'istituto della cultura italo-albanese "Giuseppe Gangale". Nel pomeriggio, alle ore 17.30, l'attenzione tornerà presso il museo della civiltà contadina con lo svolgimento di un convegno che vedrà protagonisti lo scrittore Carmine Abate, il documentarista Gianfranco Donadio, l'esperto in cultura arbëreshë Luigi Comi, l'ambasciatrice della cultura albanese Cettina Mazzei. Modererà il dibattito pomeridiano l'antropologo Sergio Straface. A chiudere il ciclo di iniziative previste per venerdì 9 agosto sarà il reading teatrale "Il mito di Skanderbeg" - colloquio con il turco, in programma per le ore 19. Ad anticipare la giornata di studi sarà la proiezione del film “Arberia”, programmata per giovedì 8 agosto alle ore 21 in piazza Skanderbeg. La pellicola, attraverso gli occhi della protagonista Aida, affronta il tema della riscoperta delle proprie origini e si fa carico anche del ricordo di un’intera comunità, quella degli arbëreshë, che ha dato origini all'Arbëria.
Tra le finalità che si pone il progetto "La figura di G. Gangale e il mito di Skanderbeg" trovano posto: la necessità di far luce sugli aspetti culturali di Caraffa e delle comunità di etnia minoritaria; l'intenzione di salvaguardare il patrimonio immateriale costituito dalle tradizioni orali, di sapere e di know-how, di lingue, di dialetti e di modi di dire del posto; il desiderio di sensibilizzare le comunità di origine albanese per una riscoperta delle loro radici e delle loro tradizioni affinché possano essere tramandate alle nuove generazioni; la necessità di stimolare una riflessione più ampia e di carattere generale sull’emigrazione dei popoli. Nell'intento di incrementare la fruizione del patrimonio culturale presente all’interno dell’Istituto "Gangale" si è pensato di installare dei QR Code per consentire ai visitatori di disporre facilmente di una serie di informazioni legate all'attività di ricerca condotta dal glottologo Gangale e alla storia della popolazione albanese.
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