Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del dott. Giuseppe Tallini, legale rappresentante della Cooperativa Servizi e Formazione, che in meno di due mesi ha dovuto spostare on line tutta l’offerta formativa in itinere e che denuncia una discriminazione nel diritto all'istruzione.
di GIUSEPPE TALLINI*
La drammatica emergenza sanitaria che negli ultimi mesi si è abbattuta sul nostro Paese e che si sta velocemente trasformando in emergenza sociale ed economica ha messo in luce le numerose criticità irrisolte del nostro welfare, che sconta ormai da tempo una miopia cronica nei confronti delle categorie più fragili.
Tra le numerose conseguenze derivanti dall’emergenza Coronavirus, rivestono un ruolo importante quelle relative all’istruzione. A livello nazionale lo scorso 4 marzo, quella che era ancora classificata come epidemia, ha costretto alla chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado con riapertura, fissata inizialmente al 15 marzo, mai avvenuta.
Decisivo è stato allora l'intervento delle Istituzioni nella previsione di tutte quelle misure necessarie a garantire, attraverso la didattica a distanza, la possibilità di apprendimento a tutti gli studenti delle scuole pubbliche e delle università. Misure che hanno consentito all’istruzione di entrare nelle case degli studenti, fornendo loro oltre al supporto educativo anche quello psicologico, impegnandoli e avvicinandoli il più possibile alla normalità.
Ma, a ben vedere, di quali studenti stiamo parlando? Certo è che la Formazione Professionale sta vivendo un momento di importante discriminazione! Eppure, per il valore che esso assume sia per l’individuo che per la società, il diritto allo studio fa parte dei diritti fondamentali e inalienabili della persona, dei diritti inviolabili costituzionalmente riconosciuti e garanti a tutti.
Diritto all'istruzione garantito anche, e talvolta soprattutto, attraverso la formazione professionale, che costituisce un settore parallelo a quello dell’istruzione secondaria superiore e che, attraverso i sui corsi consente l’assolvimento dell’obbligo scolastico e prepara al lavoro. Formazione professionale che offre ai giovani pari opportunità formative e adeguate conoscenze e competenze per inserirsi adeguatamente nella società ed accedere al mondo del lavoro.
Studenti, questi, dimenticati da tutte le Istituzioni! Istituzioni che avrebbero dovuto sostenerci con risorse economiche dedicate all’acquisto di dispositivi per la formazione a distanza e permettere a tutti di proseguire il proprio percorso di studio.
La Pandemia ha imposto una riorganizzazione della Formazione Professionale e gli Enti di formazione si sono dovuti attrezzare, senza aiuto alcuno, per poter continuare ad erogare i corsi formativi e professionalizzanti per i loro discenti, per poter garantire la continuità didattica di tutti gli allievi. Senza dimenticare che spesso i nostri ragazzi vivono situazioni difficili, talvolta di disagio o di esclusione, giovani a volte o fragili ed esposti al rischio dispersione scolastica, per i quali è fondamentale riuscire a garantire la nostra presenza per il loro inserimento nella società e nel mondo del lavoro, soprattutto in questo periodo.
Ma nonostante le prestazioni pubbliche volte ad assicurare il diritto all'istruzione da garantirsi a favore dell’intera collettività in condizioni di eguaglianza siano state lacunose e talvolta inesistenti, interessando solo una parte della collettività (dai decreti finora emanati sono rimasti esclusi i ragazzi iscritti ai percorsi ordinamentali dell’Istruzione e formazione professionale – Iepf, i quali non hanno avuto garantiti gli stessi diritti degli altri studenti), abbiamo ugualmente attivato con tempestività la formazione a distanza per tutti gli studenti, mettendo a disposizione materiali didattici multimediali, know how e, ove opportuno, dotando direttamente ai nostri ragazzi strumenti propri dell’ente (computer, telecamere, schede sim per la connessione), dei quali l’ente si è privato svuotando letteralmente la propria struttura pur di consentire la partecipazione alle attività didattiche .
E ciò affinché il diritto all'istruzione possa essere concretamente un diritto di tutti e non un privilegio di alcuni!”
* legale rappresentante dell’ente formativo, Cooperativa servizi e formazione
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