La Forza Italia "ortodossa" serra i ranghi tenendo a distanza i totiani

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Da sinistra Antonio Montuoro, Domenico Tallini, Claudio Parente e Ivan Cardamone
  12 luglio 2019 21:46

Forza Italia serra i ranghi. O almeno una parte del partito azzurro. Nella riunione nella sede di via Lucrezia della Valle a Catanzaro, il blocco ortodosso (quello con rappresentanza nel coordinamento regionale) ha fatto il punto della situazione alla luce della profonda fase di transizione che sta vivendo la creatura di Berlusconi. C’erano dirigenti forzisti e parecchi amministratori degli enti locali della provincia catanzarese. Tutti sono consapevoli che è in corso una sorta di test di sopravvivenza con la gestione a due teste: quella di Mara Carafagna e quella di Giovanni Toti. Di certo Domenico Tallini (coordinatore provinciale), Ivan Cardamone (coordinatore cittadino) e Claudio Parente (capogruppo di FI in Consiglio regionale), che hanno presieduto il summit, non stanno dalla parte del governatore ligure. Quest’ultimo nella sua convention al teatro Brancaccio a Roma di domenica scorsa ha rilanciato l’idea dell’azzeramento di ogni carica nel partito. Un’impostazione che ha trovato un rigido diniego degli azzurri ortodossi catanzaresi. Quasi quasi speravano più nella scissione di Toti piuttosto che ritrovarsi in questo scenario di correnti contrapposte, in cui gli spazi diventano più ristretti. Per il momento regge la direttiva – firmata pure dalla Carfagna- che inibisce ai coordinatori, ad ogni livello territoriale e in tutt’Italia, di assumere decisioni importanti sulla strategia politica di FI. E se questo è un conto, non significa che i big azzurri catanzaresi siano disposti a farsi cancellare con una frase o da un comunicato.

I RIFLESSI SULLE AMMINISTRAZIONI CATANZARESI E IL CANDIDATO GOVERNATORE- Di Toti, alla platea di oggi pomeriggio, non piace nemmeno la compagnia calabrese. I fratelli Gentile, Aiello, Esposito sono rientrati dalla finestra in FI dopo che per quasi un anno e mezzo (dalla sconfitta alle nazionali) hanno trovato la porta non chiusa, bensì sigillata. L’ingresso di questa componente è vissuto dagli ortodossi con estremo fastidio. È come vedere degli imbucati dell’ultimo minuto ad una cena istituzionale preparata da tempo e nei minimi dettagli. Di riflesso, nel capoluogo, gli “intrusi” sono individuati nei membri di Catanzaro da Vivere, che nel frattempo hanno indossato la casacca azzurro-totiana. Così, nello stesso contenitore, si ritrovano personalità con carriere politiche in forte competizione e con idee diametralmente opposte sul candidato governatore. La Forza Italia che si è riunita a via Lucrezia della Valle da tempo aveva scelto Occhiuto, oggi ha più semplicemente ribadito che il diritto di scelta, nell’ottica di una coalizione allargata a FdI e Lega, spetti al partito azzurro.

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CAPITOLO OFFICINE DEL SUD- Ad ogni modo, sembra essersi arginata la ribellione in Officine del Sud, dato che all’incontro era presente il consigliere comunale di Catanzaro Francesco Gironda lasciando così più isolato l’autonomista Giuseppe Pisano. Quest’ultimo nelle settimane scorse aveva rotto con il leader Claudio Parente.   

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g.r.

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