"La fucina di Andrea Cefaly", al Marca di Catanzaro domani 3 gennaio la presentazione del volume di Maria Saveria Ruga

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La locandina dell'evento
  02 gennaio 2024 15:12

Domani, mercoledì 3 gennaio 2024, alle ore 17.30, presso il MARCA – Museo delle Arti di Catanzaro, verrà presentato il volume “La fucina di Andrea Cefaly (1827-1907). Un crocevia di artisti tra Napoli, Firenze e Parigi” di Maria Saveria Ruga. All’evento, che gode tra gli altri del patrocinio dell’Amministrazione Comunale, interverranno Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, Mario Amedeo Mormile, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro; Virgilio Piccari, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Moderate da Alessandro Russo, vicepresidente della Fondazione Andrea Cefaly e delegato FAI Catanzaro, discuteranno del libro Isabella Valente, Università degli Studi di Napoli Federico II e Giovanna Capitelli, Università Roma Tre. Sarà presente l’autrice, docente di Storia dell’arte moderna e Storia e metodologia della critica d’arte presso l’Aba Catanzaro. 

Contenuti del volume 

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La figura del pittore calabrese Andrea Cefaly, patriota e deputato del Regno d’Italia, è posta in questo libro al centro di una fitta rete di relazioni che coinvolge personaggi politici del calibro di Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, e pittori di spicco, come Domenico Morelli, Filippo e Giuseppe Palizzi, punti di riferimento della scena artistica del secondo Ottocento tra Napoli, Firenze e Parigi. Il libro scandaglia la fucina partenopea del pittore, descritta quale un ritrovo vitale di artisti rivoluzionari nella Napoli risorgimentale. È questa una congiuntura dinamica che la storiografia ha da tempo individuato come potenzialmente rilevante, ma che le direttrici canoniche della storia dell’arte e le gravi lacune documentarie, qui per la prima volta colmate, avevano reso difficile illuminare con precisione. L’atelier di Cefaly in vico San Mattia e l’esperienza della scuola di Cortale risaltano in questo libro come snodi cruciali nella geografia artistica che collega la provincia meridionale al centro napoletano, aprendo a sviluppi che coinvolgono, oltre alla Calabria, anche gli Abruzzi e la Lucania. Si ricostruisce così la storia di un’inedita sinergia tra il mondo dell’arte e quello della politica, che si articola intorno a un autentico protagonista, per quanto poco noto, del processo di unificazione nazionale. 

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