di CARLO MIGNOLLI
Musica, cibo, storia antica e un tramonto mozzafiato. Gli elementi per rendere la serata unica c’erano tutti e così è stato: la IV edizione di Factory Area, andata in scena al Castello di Squillace, luogo simbolo della costa ionica, ha registrato un sold out clamoroso, un trionfo di note ed emozioni che si è concluso solo quando il cielo ha cominciato a schiarirsi nell’after party successivo.
Dalle 18 alle 2, l’evento ha offerto una sequenza di esibizioni che hanno intrattenuto i presenti. Ad aprire la serata sono stati i Rip, duo giovane ma potente, che ha stregato il pubblico con una miscela ipnotica di techno, elettronica e canzone italiana, il tutto avvolto in una malinconia magnetica. Poi, il testimone è passato a Ibisco, artista bolognese che, con passione viscerale, ha intrecciato sonorità post-punk, dark wave ed elettroniche, raccontando storie di periferia, senza dimenticare il cantautorato italiano.
Il cuore pulsante della serata è stata l’esibizione di Gemello, una figura storica della scena rap romana e hip-hop. La sua performance ha infiammato il pubblico, culminata in un duetto improvvisato con una ragazza e in una discesa tra la folla per l’ultima canzone della scaletta. L’artista romano si è poi concesso per scattare delle fotografie e firmare autografi.
A chiudere ci ha pensato Bruno Belissimo, il produttore italo-canadese, con un dj-set che ha incantato e fatto danzare i presenti, mentre tra una performance e l’altra, Fabio Nirta, veterano delle passate edizioni, ha mantenuto l’atmosfera elettrica e vibrante.
Oltre alle performance musicali, la serata è stata arricchita da una serie di talk, interessanti per conoscere meglio gli artisti presenti. Durante queste interviste, i musicisti hanno raccontato la loro carriera e le emozioni provate durante l’evento.
Ma ciò che ha reso questa edizione di Factory Area davvero speciale e diversa dalle precedenti è stata la location: il Castello di Squillace, situato nel cuore del centro storico. Questo luogo magico, poco conosciuto, ma di grande fascino, ha contribuito a creare un’atmosfera davvero suggestiva. Eventi come questo sono fondamentali per valorizzare e far scoprire al grande pubblico angoli nascosti e tesori del nostro patrimonio storico e culturale.
Questa IV edizione non è stata solo musica: è stata un viaggio tra passato e presente, un inno alla bellezza e alla storia, un’esperienza sensoriale totale. Anno dopo anno, l’appuntamento cresce sempre di più fino a diventare imperdibile per chi ama immergersi nella cultura e nella musica, in luoghi che parlano al cuore.
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