Una scoperta che può cambiare la storia archeologica di un intero comprensorio e non solo. Un argomento a cui guardano con interesse gli studiosi di mezza Europa e per il quale è arrivato il momento di fare chiarezza. Al centro di tutto questo c’è la “Lamina di Botricello”, il reperto rinvenuto sulla spiaggia di Botricello e consegnato alla Soprintendenza di Reggio Calabria.
Si tratta di una lamina rettangolare con una lunghezza di 29,5 centimetri, una larghezza di 2,9 e uno spessore di 0,01 che potrebbe cambiare la ricostruzione storica dell’intera costa ionica e non solo. L’opera realizzata interamente in rame rappresenta sei scene di vita quotidiana, mentre nella parte superiore e in quella inferiore due cornici con simboli ideogrammatici, sempre realizzati a sbalzo.
Di tutto questo si è parlato nel corso di un partecipato convegno che si è tenuto nella sala consiliare di Botricello alla presenza dello studioso Oreste Kessel Pace, scopritore della lamina che, nel 1999, decise di consegnarla regolarmente alla Soprintendenza per i Beni archeologici di Reggio Calabria. Da quel giorno, però, 23 marzo 1999, sul reperto è caduto un preoccupante silenzio. Nessuna notizia certa sul prezioso oggetto, nessuna certificazione sugli studi effettuati, nessuna restituzione della lamina qualora non ci fosse un valore archeologico. Tuttavia, le foto scattate da Pace prima della consegna sono diventate l’ossessione di molti studiosi, convinti che dietro questa lamina possa esserci una svolta epocale nella ricostruzione storica e archeologica.
Per questo, il sindaco Saverio Simone Puccio è stato chiaro nel concludere il dibattito: “Botricello vuole la sua lamina – ha detto nel chiudere i lavori – vogliamo intraprendere un percorso di collaborazione con la Soprintendenza e intendiamo realizzare una Casa delle culture all’interno del vecchio palazzo comunale per ospitare la stessa lamina e tutti i reperti rinvenuti negli anni nel nostro territorio. Abbiamo uno stabile importante, sul quale intendiamo rivolgere alcuni finanziamenti per avere un polo museale e culturale di primo piano”. Un impegno rilevante, per il quale l’Amministrazione comunale è pronta ad attuare ogni azione necessaria per ottenere la consegna del prezioso materiale rinvenuto.
Nel corso dell’iniziativa, alla presenza di tutti i componenti della maggioranza, sono intervenuti anche gli ex sindaci Paolino Camastra, Agostino Viscomi, Tommaso Laporta; il consigliere comunale di opposizione Antonio Condito; il parroco don Rosario Morrone e tanti appassionati, studiosi ed ex amministratori comunali. Molti gli interventi da parte del pubblico, nella convinzione che Botricello possa acquisire un ruolo di primo piano nella valorizzazione archeologica del comprensorio.
Oreste Kessel Pace ha spiegato il possibile valore della Lamina, ripercorrendo anche la storia straordinaria di questo oggetto contenuta in un suo libro: “La Lamina – ha evidenziato – potrebbe avere attinenza con la civiltà Danubiana che si diffuse nel Mediterraneo a partire dal IX millennio prima della nascita di Cristo e, ad oggi, considerata la prima scrittura della storia dalla quale presero vita tutte le successive”. Attraverso fotografie e comparazioni, Kessel Pace ha presentato tutte le possibili soluzioni per inquadrare l’epoca storica del reperto, stimolando e incuriosendo il pubblico presente.
Il vicesindaco Giovanna Puccio, promotrice dell’iniziativa, ha concentrato l’attenzione sull’alto valore della lamina e sull’effetto che le ricerche archeologiche potrebbero avere sia dal punto di vista culturale, economico e sociale, stimolando la comunità a un impegno congiunto per rilanciare il ruolo della cittadina nel panorama regionale.
Botricello, dunque, è pronta a lavorare per valorizzare questo straordinario potenziale che deriva dalle scoperte archeologiche avvenute sul territorio, nella consapevolezza che la Lamina possa diventare la “città delle civiltà antiche”.
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