Quale destino europeo per i biancocelesti?
Di sicuro è un destino luminoso quello che attende In Europa League la Lazio, che non solo può vincere facilmente il proprio girone, considerando che Olympique Marsiglia, Galatasaray e Lokomotiv Mosca non sono certo avversari di cui avere paura, ma che può anche arrivare lontano nel corso della manifestazione. Come mai tutto questo ottimismo? Perché Sarri in panchina è una certezza: l’allenatore ex Juve ed ex Napoli sa come far giocare bene le squadre che allena, e se è vero che quando allenava i bianconeri non c’è riuscito, forse perché l’11 titolare non era stato costruito a sua immagine e somiglianza, di sicuro c’è riuscito col Napoli. Quel Napoli con quell'Higuaín, diciamoci la verità, era un piacere per gli occhi di tutti i tifosi di calcio! Ora ci riproverà con la Lazio, facendo di Immobile il suo re del goal e di Luis Alberto il suo Jorginho avanzato capace di spaccare in due ogni partita, e il palcoscenico europeo è il miglior modo per capire quanto ci vuole ancora per raggiungere questo obiettivo.
Ci sono già ottimi presupposti
Lo stop subìto contro il Milan preoccupa fino a un certo punto, perché la Lazio di Sarri comincia già a intravedersi, forse non con i rossoneri ma certamente con gli spezzini, squadra che è stata asfaltata da Immobile e compagni per 6 a 1. Ci vorrà del tempo e qualche altro passo falso per crescere e trasformarsi nel nuovo Napoli, quel gruppo formidabile che vinceva e convinceva, ma i biancocelesti ci riusciranno, come riusciranno a recitare un ruolo da protagonisti a livello di quote di Europa League. Seguendo alla lettera il credo calcistico del nuovo titolare della panchina e sfruttando le qualità di Milinkovic-Savic, che nel nuovo 4-3-3 avrà maggior possibilità di spaziare lungo tutto l’arco offensivo, questa nostra affermazione, vedrete, non sarà una forzatura. Certo molto dipenderà anche dalla voglia del gruppo di seguire questo “ruvido” allenatore che di solito chiede tantissimo ai propri giocatori.
Il Gruppo E, un’ottima palestra
Se prima di poter parlare della Lazio di Sarri passeranno ancora alcuni mesi, c’è comunque un Gruppo E che può accelerare i tempi essendo una bella palestra sportiva grazie alla quale crescere. A parte la trasferta insidiosa a Mosca, crediamo che la Lazio non avrà difficoltà a fare risultato ovunque. Certo, se non approccerà tutte le partite correttamente farà figuracce a ripetizione, ma questa possibilità sembra oggi remota considerando la grinta dell’allenatore che sa sempre come motivare i propri calciatori. Perché l’Europa League forse non sarà bella come la Champions League e i suoi sorteggi ma è comunque importantissima.
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