di MARCO VALLONE
Il Decreto sulla Sicurezza pubblica approvato in via definitiva al Senato il 4 giugno è stato presentato, questo pomeriggio, in un evento organizzato dal Dipartimento Sicurezza e immigrazione della Lega presso l'hotel Gran Paradiso a Catanzaro. E' stato un appuntamento per discutere di come il governo abbia deciso di intervenire sul tema della sicurezza, considerato di forte rilevanza e caratterizzante dell'azione politica dell'esecutivo nazionale.
All'incontro hanno preso parte, tra gli altri, Filippo Mancuso, coordinatore regionale del partito guidato a livello nazionale dal vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini; Andrea Annesi, responsabile del dipartimento Sicurezza e immigrazione della Lega-Calabria; Gianni Tonelli, responsabile nazionale del dipartimento Sicurezza e immigrazione della Lega.
Quella odierna è stata dunque “un'iniziativa voluta fortemente da noi, dalla Lega-Calabria, perché – ha spiegato Filippo Mancuso – vogliamo illustrare il pacchetto sicurezza, il decreto sicurezza che è stato approvato e ovviamente era atteso dal territorio, dai cittadini. Penso che sia un decreto molto importante dove si dà ancora più tutela alle forze dell'ordine, dove si cerca di tutelare i proprietari delle abitazioni occupate abusivamente, dove si cerca di tutelare i lavoratori delle carceri in caso di rivolta. Ci sono poi ancora altre tutele come il Daspo, e speriamo che questa sia una discussione che dimostri come il nostro partito stia incidendo anche sul territorio, dando un'informativa ai nostri iscritti su quello che è il lavoro che anche in parlamento viene svolto”. Nell'incontro di oggi ci si è voluti inoltre focalizzare anche sulle infrastrutture, e sulle iniziative del ministero competente, soffermandosi in particolare “sulla 106, sull'elettrificazione delle ferrovie sulla Ionica, sulla trasversale delle Serre. Insomma tutto quello che si sta facendo a favore della Calabria – ha sottolineato il coordinatore regionale della Lega in Calabria -, cose che non erano state fatte nei 30 anni precedenti. Penso che il decreto sicurezza sia da corollario a tutto questo, e penso che quando a dicembre si approverà anche la rottamazione delle cartelle, che è sentita particolarmente dagli italiani ma soprattutto da chi soffre al sud le crisi delle imprese, verrà dimostrata l'incisività dell'azione del nostro partito al governo”.
Filippo Mancuso ha dedicato una battuta anche sul tema del terzo mandato per i presidenti di regione, oggetto di un emendamento leghista bocciato nelle ultime ore al Senato: “Noi abbiamo i nostri rappresentanti parlamentari e dobbiamo avere fiducia e accettare quello che viene deciso – ha rilevato -. Certamente io il terzo mandato lo avrei condiviso, perché non è giusto privare un sindaco o un presidente di regione che ha fatto bene nei due mandati precedenti della possibilità di dare continuità al lavoro fatto nei mandati precedenti. Questa è la mia personale opinione, e questo va quindi a scapito dei cittadini e dei territori relativi. Però, se hanno deciso così, magari per questioni di principio, mi dispiace da cittadino. Però non possiamo che accettarlo, vorrà dire che dovremo essere bravi a trovare i sostituti di questi amministratori, sostituti altrettanto bravi che possano continuare il lavoro fatto nei due mandati precedenti”.
Attraverso il Dl Sicurezza si interviene anche con un divieto alla produzione e alla vendita di prodotti legati alla cannabis light (come, ad esempio, anche creme e prodotti legati alla cosmesi): visto che si parla, da parte delle opposizioni, del rischio di perdere migliaia di posti di lavoro nel settore, qual è la posizione di Filippo Mancuso in proposito e perché sarebbe stato comunque conveniente intervenire? “Su questo ho un'opinione netta: per me tutto ciò che è droga è out – ha evidenziato Mancuso -. Quindi è un provvedimento che condivido e, anche se parliamo di droghe leggere, è un provvedimento che per me va bene. Ora io non ho contezza dei posti di lavoro che si andrebbero a perdere però, voglio dire, se è stato fatto è perché si è avuta contezza di quello che si faceva. Vediamo, in applicazione di questa norma, quali saranno i risvolti sul mercato”.
Dal canto suo Gianni Tonelli, responsabile nazionale del Dipartimento Sicurezza e immigrazione della Lega, non considera il Decreto Sicurezza divisivo: “E' un decreto sicurezza che unisce la brava gente di questo Paese – ha affermato -. Dà certezze al diritto delle persone, e fornisce alle forze dell'ordine strumenti di trasparenza e di tutela straordinari. E' un decreto che ha diviso, unicamente, voglio dire, su delle farloccherie, perché non posso definirle in altra maniera, una parte delle opposizioni. Questo non è liberticida: dove esiste la libertà di occupare la casa altrui? Dove esiste la libertà di indurre i minori all'accattonaggio e alle attività illecite? Dove esiste la libertà di bloccare le strade attentando a quella che è la sicurezza pubblica? Dove esiste la libertà di scorrazzare per le strade e di distruggere le nostre città? Se questi comportamenti vengono sanzionati non esiste nulla di liberticida, anzi, esiste la tutela alle persone più deboli di questo Paese che non si sanno difendere. Giustizia e sicurezza sono diventati appannaggio, ormai, dei ceti più abbienti, persone che possono garantirsi questi beni. E questo non è giusto, è una violazione, il tradimento del contratto sociale. Perché dobbiamo garantire tutela agli anziani per quanto riguarda l'attività di truffa, Come è successo nel ragusano, al commissariato di Modica – ha spiegato Tonelli –, primo caso, una persona anziana che aveva acquistato un appartamento al piano terra si è trovata dentro 5 tunisini, di cui uno non in regola con il permesso di soggiorno. La polizia è riuscita immediatamente, grazie a questo decreto, a rimettere la persona anziana in possesso: sarebbe stata una libertà dover aspettare 3 anni o 2 anni? Allora l'accusa di liberticidio è una falsità infondata. Viene lanciata sterilmente come slogan ma poi non viene oggettivizzata, perché non c'è la possibilità di farlo”.
Anche Gianni Tonelli è intervenuto infine sul tema del divieto alla produzione e alla vendita di prodotti legati alla cannabis light, con il rischio, sollevato dalle opposizioni, della perdita di migliaia di posti di lavoro nel comparto: “In questo caso si interviene su un fatto: sulla commercializzazione. Nella normativa precedente – ha evidenziato Tonelli – in alcun modo era consentita. E' stato un abuso amministrativo consentire l'apertura di questi store e di questi punti. Se viene fatta una ricerca si vedrà come io non verrò smentito su questo punto: non vi era assolutamente la possibilità. Diciamo che era una libertà che qualcuno si era autocreato e che qualcuno aveva garantito. Ma, più obiettivamente, non trovava nessun riscontro rispetto alla normativa precedente. Credo che avviare i nostri giovani, se uno va a vedere, a quello che è un utilizzo diciamo blando, o 'edulcorato', di sostanze stupefacenti non faccia in alcun modo bene. E questo governo di posti di lavoro ne ha creati quasi un milione. Sta quindi andando avanti per sopperire in maniera efficientissima a quella che è la domanda occupazionale nel nostro Paese: non vi sono mai stati, da 20 anni a questa parte, dei livelli così bassi di disoccupazione”.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736