La legge "bavaglio" della Camera che zittisce i giornalisti e impedisce di informare i cittadini

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Tribunale
  20 dicembre 2023 16:04

di PAOLO CRISTOFARO

Raccontare ai cittadini le vicende giudiziarie, specialmente quelle relative a questioni di pubblico interesse o di rilevanza sociale, sarà più complesso di quanto non sia già. E' stato votato ieri, dalla Cemera dei Deputati, l'emendamento per la legge che vuole mettere il bavaglio alla stampa, impedendo la pubblicazione sia integrale che per estratto delle ordinanze dei giudici che dispongono carcere, arresti domiciliari o misure cautelari per gli indagati.

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L'emendamento di partenza, proposto da Enrico Costa (Azione) con Riccardo Magi (+ Europa) e Davide Faraone (Italia Viva), riformulato dal governo, è passato con 160 voti favorevoli e 70 contrari, sostenuto da tutti tranne Movimento 5 stelle, Partito Democratico e Verdi-Sinistra. La legge si rifà alla questione della tutela per la presunzione d'innocenza, così come riportato dall'apposita direttiva europea del 2016. Concretamente ai giornalisti sarà fatto divieto di pubblicare - anche solo per estratto appunto - il contenuto delle misure adottate dai giudici, almeno fino al termine delle indagini preliminari, quindi sino all'udienza preliminare.

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Per l'informazione libera un duro colpo, dato che chi racconta i fatti, chi punta a informare pienamente i cittadini, si troverà limitato dall'ennesimo "bavaglio" che, in nome della tutela della presunzione d'innocenza, rischia di uccidere la libertà di stampa e il diritto all'informazione, entrambi elementi essenziali in contesti democratici. Il tutto mentre prosegue - ed è ai ferri corti - la "lotta" tra politica e magistratura, che si protrae, più o meno latentemente, dai tempi di "Mani pulite". Ci si domanda però - giustamente - se questa legge non rischi di essere solamente l'ennesimo bavaglio per gli operatori dell'informazione. Con l'intento di garantire tutele agli indagati, si cancella il diritto di tutti di conoscere i fatti, specialmente se connessi a vicende di rilevanza pubblica o politica

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