"Gentilissima dottoressa Santelli, se riesce, trovi qualche minuto per leggere quanto stiamo per comunicarle", inizia così la lettera aperta al Presidente Jole Santelli scritta da Mario Vallone, coordinatore Anpi Calabria.
"All’atto del suo insediamento alla guida dell’esecutivo regionale, Lei sottolineò di voler essere la Presidente di tutti i calabresi e le calabresi. Frasi certamente di ordinaria amministrazione in politica – così fan tutti e tutte – ma magari alcuni ci hanno creduto davvero. Sta facendo tutto da sola nel dimostrare l’inconsistenza di quelle dichiarazioni", continua nella lettera il coordinatore regionale ANPI.
"Nel giro di pochi giorni non ha prestato alcuna importanza al ruolo che ricopre, prima sposando in pieno le farneticazioni del suo assessore Spirlì; ora con le sue sguaiate tarantelle di cui sono piene i social e tutti i mezzi di informazione", continua la lettera in riferimento agli avvenimenti dei giorni scorsi.
"Qualche anno fa, per comportamenti simili ai suoi di un altro politico, il fine intellettuale Claudio Magris scrisse: “Il politico-cittadino non ha due identità. Il politico è anzitutto un cittadino, cittadino per eccellenza; Polis vuol dire città, la comunità di tutti i cittadini rappresentati dal politico che si occupa con particolare impegno e responsabilità dei problemi di tutti”. Quale responsabilità ha dimostrato lei in questa difficilissima situazione di pandemia facendo la sbarazzina con i suoi amici e amiche nel ballo di San Giovanni. Come pensa di rispondere alla domanda di un ragazzo, una ragazza, sull’importanza delle regole da lei tanto richiamate sulla gestione del covid? Non prova un po’ di imbarazzo per i suoi atteggiamenti? E non prova un po’ di vergogna ad aver derubricato a performance artistiche le espressioni razziste del suo assessore Spirlì? Come pensa di presentarsi in una scuola a parlare alle nuove generazioni quando dalle espressioni più alte della politica e delle istituzioni si danno questi esempi", questi i quesiti che il coordinatore regionale pone al Presidente della Regione.
Vallone, poi, conclude: "Sappia come presidente di questa regione che sta mettendo molti uomini e donne che vivono in Calabria a vergognarsi di farne parte. La legislatura e ancora lunga, cambi registro o alla fine del suo operato ci ricorderemo solo delle tarantelle".