Gent.mi Roberto Occhiuto, Pasquale Tridico e Francesco Toscano,
ancora una volta i cittadini calabresi si recheranno alle urne anticipatamente, esattamente un anno prima rispetto alla naturale scadenza del mandato elettorale del 2021.
Al netto dell'esperienza della già Presidente Jole Santelli, di cui ricorrerà a breve l'anniversario della sua prematura dipartita, in più occasioni e per motivi diversi i calabresi hanno assistito all'interruzione di percorsi istituzionali e amministrativi avviati grazie all' esercizio della sovranità che la Costituzione della Repubblica Italiana riconosce a tutti i suoi cittadini.
Nel presentarVi alcune istanze, permetteteci di sottolineare quanto sia strano che, nella nostra regione, le tempistiche, legate alla realizzazione di opere prioritarie per la salute e la vita dignitosa delle donne e degli uomini che la abitano, si dilatino spesso, e anche molto, tanto da sfociare nell' oblio, mentre si contraggono quando in gioco ci sono altre priorità, ad esempio elettorali. Nella grande partita della democrazia, tema così ben argomentato anche nel messaggio elaborato dai vescovi calabresi in vista dell'appuntamento elettorale del 5 e 6 ottobre prossimi, si dimentica spesso che in campo non scendono soltanto i candidati, coloro che chiedono di ottenere consenso e fiducia per governare ed amministrare, ma soprattutto i cittadini, anzitutto, con la loro urgente partecipazione al voto. I giocatori più importanti sono proprio loro, siamo proprio noi. Questo vuol dire che la partecipazione consapevole, bene che dovrebbe stare a cuore a tutti e a ciascuno, necessita di tempi adeguati a conoscere e valutare ciò che è stato e ciò che sarà per il bene della Calabria, tra un mandato elettorale ed un altro. Ogni prematura interruzione, se non legata a cause di forza maggiore, nel rispetto della Costituzione, è sempre un tentativo di svilimento del voto dei cittadini.
Pur nella brevità del tempo avuto a disposizione, la Rete di Argomenti 2000 Calabria, associazione di amicizia politica, ha voluto promuovere e proporre alcuni incontri di approfondimento sullo stato attuale di salute della Regione, per focalizzare ed esporre quelle priorità che una politica di lunga visione, di cui si avverte la necessità e l'urgenza, non può non contemplare.
Come agire, anzitutto, per arginare il declino demografico?
Il Censimento permanente della popolazione in Calabria, pubblicato dall’ISTAT il 14 aprile del 2025, fotografa una realtà demografica preoccupante: come sostenere le famiglie e la natalità? Quali politiche pensate di mettere in campo?
"A fronte di una popolazione nazionale sostanzialmente stabile rispetto al 2022, i dati censuari evidenziano una flessione di 8.042 unità nella regione (-0,4%), che è il risultato di andamenti demografici differenziati sul territorio. La significativa diminuzione della popolazione residente in Calabria nel 2023 è frutto della somma di due saldi negativi, quello naturale (-8.696 unità) e quello migratorio interno (–10.010), non compensata dai valori positivi del saldo migratorio con l’estero(+10.590) e dell’aggiustamento statistico (+74). Il saldo naturale nella regione conferma la dinamica sfavorevole in corso, caratterizzata da un eccesso dei decessi (21.978) sulle nascite (13.282). In Calabria, infatti, come nel resto del Paese, si registra il nuovo minimo storico delle nascite, con una riduzione di circa un terzo rispetto ai 19mila nati di inizio millennio (anno 2000)".
In che modo affrontare l'aumento dei dissesti finanziari dei Comuni della Calabria? Fenomeno transitorio o strutturale, che chiama in causa la qualità della macchina amministrativa e burocratica? Secondo i dati riportati dalla Corte dei conti – Sezione delle autonomie, nella "Relazione sulla gestione finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane per gli esercizi 2022-2024”, in Calabria sono in aumento le dichiarazioni di dissesto finanziario degli enti locali. Tale condizione di fragilità, si traduce in un vuoto in cui le domande dei cittadini non disturbano le sonnecchianti risposte di chi considera irreversibile la condanna di un territorio: di conseguenza, tra l’altro, le politiche sociali sono in affanno e manca un adeguato sostegno alla rete delle biblioteche già esistenti. Il tema della cultura, in generale, ci pare centrale per la nostra regione.
Quanto la macchina amministrativa e burocratica della Regione Calabria facilita e sollecita la voglia di fare impresa dei giovani e non solo? Creare lavoro per favorire un'occupazione meno povera vorrebbe dire cambiare il volto all’economia di questa terra: più cultura del lavoro, maggiore contrasto all’evasione fiscale. Quale futuro per i nostri giovani sempre più preparati e competenti?
La Sanità, tema messo al centro della campagna elettorale in corso e di quasi tutte le campagne elettorali passate, rimane il problema urgente dei cittadini calabresi. Abbiamo bisogno: di strutture efficienti e di personale qualificato, anche nei ruoli manageriali, non cooptato per giochi politici e di potere; di liste d’attesa celeri, che consentano al paziente di affrontare con serenità la malattia e guardare con fiducia al proprio servizio sanitario della Calabria, che può “rialzarsi” con una maggiore assistenza territoriale, così da diminuire i “viaggi della speranza” in altri ospedali d’Italia.
Chi emigra non lo fa solo per motivi di lavoro. Spesso dentro una valigia c'è il desiderio di una qualità della vita diversa, che non deriva soltanto da un buon lavoro, ma da un insieme di condizioni ritenute necessarie per il proprio benessere. Se la scelta è libera, non abbiamo altro da aggiungere. Se la scelta è in qualche modo indotta, allora sì, questo è un problema molto serio.
Spesso si dimentica che a influenzare negativamente la qualità della vita dei cittadini calabresi sia la fiorente malapianta della malavita organizzata che, rispetto al passato, non occupa più molto spazio nel dibattito e pure sulla stampa: né la stampa, né la politica possono cedere ad un simile invito.
Mentre scriviamo, carissimi candidati, ricordiamo a noi per primi e a voi tutti, che assumete un compito così importante e delicato, le finalità e gli obiettivi fissati nello Statuto della Regione Calabria: il programma politico, pienamente condivisibile, è già lì a disposizione di tutti.
Nel congedarci e nel ringraziarVi per l'attenzione che vorrete riservare al nostro umile contributo, rinnoviamo l'invito alla partecipazione dei calabresi, che vivono o ritornano in Calabria per il voto. Inoltre, tutti dobbiamo rinnovare il nostro impegno per il nostro territorio: negli uffici della Regione e nelle strutture pubbliche, negli ospedali, nelle Università, nei luoghi di lavoro, ovunque spendiamo la nostra quotidianità con coraggio e sincera voglia di cambiare. Da cittadini siamo chiamati a dare in diversi modi il nostro contributo in questo tempo, partendo dalla partecipazione al voto.
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