Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino di Catanzaro, Antonio Prunestì, al sindaco Nicola Fiorita.
"Egregio Signor Sindaco,
sono un cittadino residente a S. Maria, uno dei quartieri periferici della nostra città, e Le scrivo per esprimere la profonda delusione e crescente amarezza che io, come tanti altri abitanti della zona, provo davanti al degrado in cui versano le periferie, nonostante le promesse iniziali della Sua amministrazione.
All’avvio del mandato, molti di noi avevano accolto con speranza il Suo programma, che parlava di riqualificazione, sicurezza, servizi e ascolto dei cittadini, anche — e soprattutto — di quelli che vivono lontano dal centro. Oggi, però, a distanza di tempo, non possiamo che constatare il progressivo abbandono dei nostri quartieri: strade dissestate, verde pubblico lasciato all’incuria, scarsa illuminazione, trasporti carenti, una sicurezza percepita in continuo calo. Una condizione che peggiora di mese in mese, mentre gli annunci rimangono tali.
A questo si aggiunge lo spettacolo, per nulla rassicurante, della crisi politica che coinvolge la Sua maggioranza. Se è vero, come riportano ormai apertamente anche gli organi di stampa, che parte della Sua stessa coalizione attacca l’esecutivo e ne chiede le dimissioni, allora ci chiediamo con che autorevolezza e capacità decisionale l’amministrazione possa affrontare i problemi reali dei cittadini.
Un’amministrazione che pare paralizzata, forse per mancanza di numeri o forse perché priva della leadership necessaria a dirimere le controversie interne, finisce per lasciare il territorio senza guida e senza risposte. E chi paga il prezzo più alto, come sempre, siamo noi CITTADINI.
La invito, con senso civico e nel rispetto delle istituzioni, a riflettere seriamente sull’impatto che questa situazione sta avendo sulla città e, in particolare, sulle sue aree più fragili. Le periferie non possono continuare a essere la terra di nessuno, dimenticate finché non tornano utili alle narrazioni pre-elettorali.
Mi auguro che queste parole, dettate da delusione ma anche da senso di appartenenza, possano trovare ascolto. Se così non fosse, sarebbe lecito domandarsi se abbia ancora senso continuare a mantenere in vita questa amministrazione. Se lei non ha la maggioranza, signor Sindaco, e deve rimanere prigioniero di consiglieri che chiedono solo prebende, a cui non interessa il bene della città, credo sia più dignitoso tornare a votare".
Antonio Prunestì
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