Si è svolta nei giorni scorsi la conferenza stampa di presentazione del Manifesto “La Magna Charta per una nuova Calabria”, un decalogo di imprescindibili azioni e interventi volti al rinnovamento politico e al rilancio economico dei nostri territori, che saranno proposti nelle prossime settimane a partiti, movimenti politici e ai candidati per le prossime elezioni regionali.
L’incontro è stato moderato e introdotto da Sebastian Ciancio, avvocato del Foro di Catanzaro, che ha illustrato i motivi che lo hanno indotto insieme ad altre personalità del territorio a scrivere e presentare questo Manifesto. Motivi riconducibili essenzialmente all’amore per la Calabria e all’amore per la politica con la “P” maiuscola, quella non costituita solo di nomi, personalismi, trattative e alleanze ma quella intrisa di storie, volti, sguardi, di presenza attiva tra la gente ,di ascolto e infine di sintesi e di programmi da affidare alle valutazioni discrezionali delle elettrici e degli elettori.
La prima a prendere la parola è stata Jasmine Cristallo, portavoce calabrese del movimento delle Sardine, che è intervenuta sui punti legati all’eco-sostenibilità, riconoscendo l’importanza di questi temi proposti dall’ottavo punto del Manifesto e annunciando che ad Aprile si terrà in Calabria la Prima Assemblea Pubblica sul Green New Deal, promossa da “Rinascimento Green” e sostenuta dall’”European Climate Foundation”, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini calabresi in un dibattito sul cambiamento climatico e sulle disuguaglianze economiche e sociali. Nicola FIORITA, docente Unical, ha sottolineato come la costruzione di una nuova classe dirigente sia divenuta essenziale per il rilancio del nostro territorio. Fiorita ha espresso particolare soddisfazione per il quinto punto del Manifesto dove si propone una collaborazione integrata tra le tre Università della Calabria e con le Università non statali per un sistema di formazione universitaria e post-laurea che miri a formare politici competenti nei settori sociali ed economici.
Merilisa Del Giudice, delegato regionale della giovanile del "Movimento Cristiano Lavoratori", si è soffermata invece sui principi democratici e i valori costituzionali fondamentali condensati nel primo punto del Manifesto, chiedendo un maggiore impegno della politica verso i temi sociali, anche in ragione delle problematiche sociali emergenti e consolidate. Maria Antonietta Sacco, nella sua qualità di Vicepresidente nazionale di "Avviso Pubblico", ha evidenziato la necessità di promuovere l’economia legale e di lottare contro le mafie e i poteri forti, che condizionano la democrazia nella nostra regione e limitano la libertà dei cittadini calabresi attraverso la sopraffazione ed il ricatto. In qualità di membro della Commissione Pari Opportunità Provincia di Catanzaro ha accolto con grande soddisfazione i contenuti del secondo punto del Manifesto relativi al sostegno della partecipazione delle donne nel Consiglio Regionale, come nei ruoli apicali di tutti gli enti regionali o controllati dalla Regione. In occasione della imminente tornata elettorale, per la prima volta, gli elettori calabresi potranno esercitare il voto con la doppia preferenza di genere, uno strumento che consentirà il “concretizzarsi" dell'uguaglianza e delle pari-opportunità proclamate nell'art. 3 della Costituzione Italiana”.
Lidia Vescio, dirigente provinciale del "Partito Democratico di Catanzaro", per le prossime elezioni regionali ha indicato come prioritari i temi del lavoro e della legalità, convergendo sulla necessità espressa dal quarto punto del Manifesto di un piano straordinario di occupazione giovanile e sulla proposta racchiusa nel settimo punto di un patto con le rappresentanze dei datori di lavoro dei diversi settori per un’economia legale. Stefano Montesano, docente universitario all’Unicz, si è concentrato invece sul ruolo fondamentale della partecipazione politica. Partecipare significa prendere parte alla vita politica del territorio ed è l’unica strada percorribile per sollevare quei temi dal basso che necessitano di ascolto e di particolare sostegno, ricordando che la Costituzione rimane il faro dell’azione amministrativa nei contesti territoriali di riferimento.
Significativa la testimonianza poi di Isolina Mantelli che, forte della sua esperienza da Presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, ha rilanciato la necessità espressa dal sesto punto del Manifesto di un sistema socio-sanitario in Calabria per i più deboli, ritenendo che nel programma elettorale si debba rivalutare il sociale, anche in chiave Pil . Il benessere di un territorio, relativamente al suo livello di sviluppo e progresso, non si può misurare soltanto dalla nostra mole di produzione ma anche dalla capacità di prenderci cura dell’altro e soprattutto della sua fragilità. Per Rosa Fiore, direttrice dell’Istituto universitario “Pratesi” di Soverato, bisogna assicurare ai giovani calabresi il diritto ad avere un futuro nella propria terra rispondendo al bisogno di tempo, luoghi e spazi: per una programmazione seria e competente di politiche giovanili mirate al contrasto del divario educativo e generazionale, al potenziamento degli ambienti educativi, anche quelli della formazione tra pari, all'offerta di spazi reali di opportunità, di parola e protagonismo.
Luigi Mariano Guzzo, docente universitario all’Unicz e al Pratesi, ha sottolineato l’urgenza, a livello regionale, di un sistema di formazione integrato tra le tre università pubbliche calabresi insieme alle università ecclesiastiche e a quelle private, quali centri che producono cultura per lo sviluppo dei territori. Se da un lato le università devono continuare ad aprirsi ai territori, ampliando le loro attività di terza missione, dall’altro lato, i territori devono essere in grado di accogliere le università, garantendo i servizi necessari. Le conclusioni, infine, sono state affidate ad Antonino MANTINEO, docente universitario all’Unicz, tra i principali promotori del Manifesto. La sua – dice – è “un’università aperta, sulla strada, che ci porta ad incontrare le persone, prima che i numeri e le matricole”. “Le parole cambiamento, speranza, rifiuto della rassegnazione, amore per la propria terra, voglia di resistere – ha detto ancora - fanno parte del vocabolario di donne coraggiose nella lotta alla mafia, nell’imprenditoria, nell’impegno professionale e rappresentano semi di speranza da cui deve germogliare una nuova società calabrese”. “Questa Magna Charta deve essere condivisa e deve diventare una voce alta, perché non ci va bene tornare alla normalità. La normalità di prima, di prima della pandemia, non ci va bene. Dobbiamo essere migliori”.
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