La nuova Sorical e il cronoprogramma per rivoluzionare il servizio idrico calabrese

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  28 dicembre 2022 17:58

Un fatturato di 208 milioni di euro, servendo 590mila utenti con infrastrutture. È questa la “sfida” della “nuova” Sorical, presentata oggi nel corso di un incontro presieduto dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, alla presenza dei sindaci. La società gestirà il servizio idrico integrato, partendo sin da subito con la parte idrica. L’obiettivo del gestore unico è quello di “garantire acqua potabile e mare pulito alla Calabria” attraverso una rete di grande valore: 2.322 serbatoi, 20mila chilometri di acquedotto, 7.800 chilometri di fognatura e 539 depuratori. A questo si aggiungono 10 dighe ad uso elettrico, 2 dighe idropotabile in gestione a Sorical, 8 a uso agricolo, quindi 7 traverse di derivazione, 842 pozzi e 1.277 sorgenti. Le fasi di attuazione del gestore unico sono state individuate a partire dal 1 gennaio 2023 quando è previsto il subentro della Sorical nelle attività di lettura, fatturazione e riscossione, mentre nel secondo semestre 2023 è prevista prima la ricognizione e il trasferimento degli asset e delle gestioni operative, poi quelle relative a fognatura e depurazione. Molti gli interventi dei sindaci che hanno posto perplessità relative ai dati di bilancio di previsione 2023, alla gestione degli interventi manutentivi, al rapporto tra la nuova gestione e gli stessi Comuni. Una partita ancora aperta è, invece, quella relativa ai Comuni che gestiscono in proprio la fornitura idrica grazie alla presenza di sorgenti o pozzi. Su questo saranno avviati ulteriori confronti, mentre da Anci Calabria è arrivata la proposta di un tavolo di confronto per affrontare i singoli passaggi nella nuova gestione.

 illustrare il percorso, che avverrà attraverso tre step, sono stati il commissario dell'Autorità Rifiuti e Risorse idriche della Calabria (Arrical), Bruno Gualtieri, l'amministratore unico della Sorical, Cataldo Calabretta, e il direttore generale della Sorical, Giovanni Marati: con loro anche il dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Salvatore Siviglia, e il capo gabinetto della Giunta Luciano Vigna. 

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Nel dettaglio, il cronoprogramma nel 2023 è strutturato in due fasi: la prima fase, nel primo semestre, prevede il subentro di Sorical ai Comuni nel rapporto con l'utenza (nell'attività di lettura, fatturazione e riscossione), e la seconda fase, dal secondo semestre, prevede ricognizione, due diligence, trasferimento degli asset e gestioni operative del segmento idrico e del segmento fognatura e depurazione alla Sorical. Nella fase transitoria, cioè fino al trasferimento a Sorical da parte dei Comuni della gestione degli asset, i Comuni potranno effettuare interventi di manutenzione straordinaria dietro autorizzazione congiunta di Arrical e Sorical attraverso un apposito fondo rotativo che verrà messo a disposizione dalla Regione.
    "Mi auguro – ha detto Marati, che in pratica oggi ha esordito in Calabria quale nuovo direttore generale di Sorical – di dare un contributo per far partire il servizio idrico integrato nella regione Calabria, che purtroppo negli ultimi decenni è stato il fanalino di coda del sistema idrico integrato del Centro Sud. Oggi finalmente abbiamo una gestione unica affidata al soggetto gestore unico. Ci stiamo allineando ad altre Regioni che hanno fatto questo percorso una ventina di anni fa. 

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Il messaggio è quello di fare squadra, c’è un cambio di paradigma: il rapporto di Sorical deve cambiare radicalmente perché la società sarà un braccio operativo dei Comuni, sarà partecipata dai Comuni oltre che dalla Regione, e quindi dev’esserci un lavoro davvero di squadra per far decollare il servizio idrico integrato nella regione. I punti di forza - ha rilevato il dg della Sorical - sono la capacità di avere una risposta in termini di know how tecnico, di saper affrontare in modo opportuno progettazioni e realizzazioni degli interventi e quindi incrementare il livello di investimenti sul territorio che attualmente è molto basso. La media europea degli investimenti ha superato da tempo i famosi 80 euro abitante-anno, le gestioni in economia del Sud del Paese sono al di sotto di 10 euro, e questa situazione è del tutto insostenibile perché significa che il livello di servizio continua a deteriorarsi invece che a migliorare. Poiché la Regione Calabria ha il diritto e dovere di garantire alle generazioni future un servizio migliore, è necessario - ha concluso Marati - cominciare a fare investimenti migliorare i livelli di servizio per i cittadini". 

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