"La pandemia uno shock per le imprese": presentato l'aggiornamento della Banca d'Italia sull'economia in Calabria

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Banca d'Italia
  11 novembre 2020 13:00

di PAOLO CRISTOFARO

Questa mattina si è tenuta, per via telematica, la conferenza stampa di presentazione dell’aggiornamento congiunturale sull’economia calabrese prodotto dalla Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia. Il report, realizzato da Giuseppe Albanese (coordinatore), Tonino Covelli, Iconio Garrì, Enza Maltese e Gabrielle Mendicino, approfondisce i dati sull'economia calabrese dell'ultimo periodo, con significativi riferimenti anche alle problematiche dettate dalla prepotente incombenza della pandemia sul tessuto economico, produttivo, commerciale, ma anche familiare della regione. E' possibile analizzare, riassumendone i contenuti, alcuni punti principali. 

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IL QUADRO D'INSIEME - La relazione della Banca d'Italia parte dal lockdown dei primi mesi del 2020, presentando un quadro d'insieme complesso, che inevitabilmente segue l'andamento pandemico e quello della serie di restrizioni adottate per limitare la diffusione del virus. Secondo i dati della Banca anche il risparmio precauzionale da parte dei consumatori, ovviamente, è aumentato. Si è registrata una ripresa nei mesi successivi al primo lockdown, ma comunque non sufficiente a coprire quanto perduto in precedenza. Il rischio per consumatori, imprenditori e famiglie continua ad essere elevato. Il report parla di "shock economico rilevante" per le aziende, con un significativo programma di spese che tende al ridimensionamento. A risentirne anche il mondo del lavoro, con un dato significativo di riduzione delle posizione lavorative dipendenti, anche se dal mese di luglio si era registrato un timido recupero. 

ANDAMENTI SETTORIALI E SCAMBI CON L'ESTERO - Il settore industriale è stato pesantemente condizionato dal Covid-19, secondo la Banca d'Italia. Il fatturato delle aziende calabresi in 9 mesi del 2020 ha subito una drastica perdita. Risposte più positive, soprattutto per i mesi prossimi, riguardano principalmente il settore alimentare, l'unico, probabilmente, ad avere retto l'impatto del lockdown e la pesante crisi economica. Il resto del settore manifatturiero, secondo l'aggiornamento di analisi, è destinato a segnalare ancora prospettive pessimistiche. Per oltre il 40% delle imprese - data l'incertezza sull'evoluzione della pandemia e sulla difficoltà della ripresa - è prevista una spesa per investimenti futuri di gran lunga inferiore rispetto agli anni passati. In grande difficoltà anche il settore delle costruzioni, con circa due terzi delle imprese che prevedono minori entrate per tutto il 2020. Drammatica anche la situazione trasporti, con un 70% di passeggeri in meno, soprattutto relativi al settore aeroportuale. Ovviamente viene segnalato anche un netto calo delle esportazioni - circa l'11,6% - rispetto al medesimo periodo del 2019. 

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CONSUMI E INDEBITAMENTO DELLE FAMIGLIE - Le preoccupazioni delle famiglie hanno inciso nettamente sulle previsioni di spesa. La previsione è di forte riduzione dei consumi per tutto il 2020, con maggiore incidenza dei depositi, a dimostrazione della propensione ad un risparmio precauzionale, più che ad investimenti o spese. A risentirne anche il settore immobiliare, con un 30% di vendite in meno nel primo semestre 2020. Il calo, secondo i dati, potrebbe aver risentito anche delle difficoltà inerenti alle contrattazioni, dati gli obblighi sul distanziamento e le misure restrittive che limitano gli spostamenti fisici. In Calabria, secondo i dati INPS, le famiglie ad aver usufruito di redditi o pensioni di cittadinanza, sono state 92.400, pari all'11,4% dei residenti in regione. La riduzione dei consumi, ovviamente, ha comportato un abbassamento netto dei prestiti richiesti. 

 

 

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