“La parola rende uguali”, avviato il progetto di sensibilizzazione della fondazione Città Solidale onlus

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La parola rende uguali, il progetto della sensibilizzazione di Città Solidale Onlus
  13 gennaio 2020 17:31

Si è tenuto il 13 gennaio, presso l’ITAS Chimirri di Catanzaro, il primo incontro tematico contro il razzismo “La parola rende uguali”. I beneficiari del SIPROIMI “L’Approdo” di Girifalco, accompagnati da Francesco Lamanna, educatore di Fondazione Città Solidale Onlus, e da altri educatori operanti nel settore, hanno portato la loro testimonianza agli alunni della classe 3°G  e 1°D e alle docenti presenti in classe, la professoressa Impera e la professoressa Mulè.

Il progetto, elaborato e curato dalla Dott.ssa Manuela Marchio, Responsabile del Centro Progetti di Fondazione Città Solidale, è finanziato dalla Fondazione Migrantes, prevede la realizzazione di un percorso di formazione/informazione all'interno delle scuole della Città di Catanzaro e Provincia mediante l’adozione di un approccio interculturale per favorire il confronto, la conoscenza del mondo dei migranti e la loro inclusione ed integrazione nel tessuto sociale. Il progetto nasce da una ricerca effettuata sul territorio sulla percentuale degli stranieri presenti nel territorio Catanzarese. Nello specifico, gli stranieri residenti a Catanzaro al 1° gennaio 2018 sono 3.036 e rappresentano il 3,4% della popolazione residente. Su questa percentuale, la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 24,9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (20,9%) e dall’Ucraina (9,3%). Nell’anno 2017/2018, secondo il dato previsionale fornito dal Miur, gli studenti e le studentesse di origine migratoria presenti nelle scuole italiane sono 757.571 (su un totale di popolazione scolastica pari a 7.757.849); nello specifico, nelle scuole del Catanzarese sono iscritti 2.296, di cui: 448 infanzia, 709 primaria, 460 media e 679 superiori. 

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Gli stessi ragazzi frequentano i contesti di incontro pubblici, anche informali, quali comunità parrocchiali, associazioni quartiere, associazioni sportive. Proprio per tale motivo si è pensato di avviare un percorso di formazione nell’ambito dei contesti scolastici, nei quartieri, nelle comunità parrocchiali, per riuscire a sensibilizzare la comunità nel suo complesso, ad una maggiore attenzione al fenomeno migratorio, a prevenire fenomeni di esclusione razziale, a migliorare l’inserimento dei migranti creando un territorio fertile per l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione di persona appartenenti ad una realtà spesso vissuta come “Altra da noi”.

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I beneficiari del SIPROIMI di Girifalco hanno portato la testimonianza del loro vissuto: la condizione di vita precaria nel loro Paese, le situazioni difficili che hanno affrontato e il lungo e straziante viaggio che li ha condotti in Italia alla ricerca di una vita migliore. Il loro racconto ha commosso i presenti e stimolato la curiosità degli alunni e dei docenti dell’istituto che hanno sollevato molte questioni relative al superamento dei pregiudizi e alla lotta alla xenofobia. Grazie a questo incontro, incrociando il racconto di vita dell’altro, i giovani discenti hanno avuto una chiave di lettura nuova dell’alterità, vista non più come elemento divisorio ma come punto di connessione tra diverse culture, tradizioni e visioni del mondo, poiché è attraverso lo sguardo dell’altro che esperiamo la nostra soggettività, unica e irripetibile.

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Ciò che è accaduto in questo incontro è stata una trasformazione: la paura del “diverso” si è trasformata in curiosità per ciò che è nuovo. Solamente la conoscenza e l’incontro di altre culture può aiutarci nella lotta contro il razzismo.

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