La poetica esistenziale di Francesco Antonio Caporale: addio a un grande maestro  

L’Agorà dell’arte calabrese e non solo oggi piange la scomparsa di Francesco Antonio Caporale.

L’artista di origine Lametina aveva 69 anni, riconosciuto in un contesto nazionale per la sua svariata produzione di opere pittoriche, ceramiche e scultoree.

Docente e scenografo, uomo di grande sensibilità e cultura, nelle sue opere scultoree si evinceva una poetica esistenziale, la materia divenne l’elemento principale della sua ricerca, restituendo al fruitore i valori di una memoria perduta e di una arcaicità dei luoghi.

Nell’osservare un’opera del “Maestro” l’occhio umano veniva catturato da ogni singolo particolare elaborato da un segno certosino, nel momento della ricognizione visiva di tutti i dettagli che arricchivano ogni sua composizione, si svelava la potenza creativa della sua arte che resterà per tutti coloro che lo hanno vissuto indelebile nell’animo.

“Lasci un grande vuoto, i momenti vissuti insieme li custodisco con enorme gioia, rimembro i nostri dialoghi sulla ciclicità del tempo e della vita”. Buon viaggio.

Luigi Polillo, impegnato negli anni passati nell’ambito sociale, culturale e artistico, oggi  lavorativamente anche nel settore della consulenza edile e per ciò che concerne il miglioramento dell’efficienza energetica nei centri e nuclei storici- urbani.

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