“La politica come dialogo”: Straface (FI) rilancia l’appello di Mons. Savino

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Pasqualina Straface
  14 dicembre 2021 08:55

“Ho letto con particolare attenzione la lettera, inviata agli organi d’informazione, a firma di Monsignore Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio, con la quale si esortanosindaci, rappresentanti istituzionali, politici e quanti sono impegnati nelle amministrazioni a ciascun livello ad interpretare e vivere la funzione politica come una vera e propria missione al servizio della gente comune, della collettività e degli ultimi della società. Non posso che condividere in toto l’impostazione ed i contenuti del messaggio con il quale Sua Eccellenza rivolge un accorato appello alle donne e agli uomini impegnati nelle Istituzioni. Messaggio di profonda sensibilità, spiccato afflato, attualità più stringente che mai e che faccio interamente mio, poiché abbraccia la medesima concezione della presenza e dell’impegno nella vita politica attiva che intendo e porto avanti da anni, e oggi ancor più alla luce dell’importante ruolo conferitomi dai cittadini”.

È quanto dichiara, in una nota, l’onorevole Pasqualina Straface, consigliere regionale di Forza Italia.

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L’emergenza pandemica ha fatto ulteriormente emergereproblemi, deficit, carenze strutturali alle quali la politica, nel corso degli anni, non è stata in grado di fronteggiare fornendo tempestivi e opportuni interventi, celeri ed efficaci risposte alla domanda, legittima e crescente, di servizi essenziali e garanziedei diritti provenienti dai cittadini. L’invito che il Vescovo di Cassano all’Jonio ci rivolge, e per il quale esprimo gratitudine e ammirazione, è ispirato a ragioni di buonsenso, mai come in questo momento doveroso in quanti hanno scelto l’attività politica. Nel caso della scrivente, – spiega Strafacela personale esperienza politica ha sempre avuto, quale bussola ispiratrice, proprio le virtù invocate con dovizia di argomentazioni da Monsignore Savino. Ritengo, infatti, che solo una politica basata sull’ascolto, sulla conoscenza e sul dialogo sia degna di essere definita tale, animando con passione civile quotidiana le istanze delle nostre famiglie, dei nostri territori, dei nostri diseredati. Quella che stiamo attraversando è una stagione di crisi: sanitaria, economica, morale. Siamo tutti chiamati, pertanto, nell’operosità della vita politica giornaliera, ad esercitare la funzione che ci è stata democraticamente assegnata ad esercitare come un’irrinunciabile ed irripetibile occasione per migliorare e migliorarci, ossia aumentare le condizioni di sviluppo e benessere sociale e, parimenti, crescere ulteriormente mediante il contributo apportato all’edificazione di un mondo più “umano”, rispettoso, ispirato a criteri di giustizia sociale, equità e solidarietà. La politica, dunque, quale genuino e trasparente strumento al servizio della “comunità” e per recuperare e valorizzare il senso stesso di questo concetto, consapevoli di un ruolo di responsabilità che non può e deve essere mai disgiunto dai valori dell’umiltà, della rettitudine morale e dell’incontro e confronto permanente con l’Altro”.

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