"Siamo estremamente preoccupati per quelli che saranno gli effetti negativi che subiranno i nostri territori, a causa della volontà di questo Governo di voler approvare definitivamente il DdL Calderoli sull'autonomia differenziata.
Una decisione che purtroppo è stata anche più volte avallata dall'imbarazzante e colpevole silenzio di molte Istituzioni meridionali, costrette ad obbedire ad ordini di scuderia provenienti dal livello governativo nazionale. Questa quasi totale inerzia delle tante Istituzioni ed in particolare di quella che governa la Calabria a livello regionale, ha impedito di evidenziare la pericolosità di un provvedimento sbagliato che peggiorerà le condizioni di vita delle nostre famiglie ed accentuerà le disuguaglianze, non solo tra nord e sud ma anche all’interno delle stesse Regioni.
Poche ed isolate sono state le voci istituzionali che si sono levate a difesa delle nostre popolazioni. Ricordiamo tra queste quella di un anno fa, quando circa 50 Sindaci della nostra provincia hanno presentato al Prefetto di Catanzaro un documento contro la legge Calderoli, che i sottoscritti hanno condiviso, con un pubblico comunicato del marzo 2023. Ed è di questi giorni una apprezzabile e positiva iniziativa dell’Anci Regionale, che speriamo veda una importante partecipazione dei Sindaci.
L’approvazione di questa legge, oltre a mettere a rischio i principi sanciti dalla Costituzione, su cui si basa l'unità della Nazione, comporterà conseguenze sociali ed economiche rilevanti, tanto da far temere una spaccatura insanabile tra regioni povere e regioni ricche. Seppur necessario ed importante, garantire Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) paritari su tutto il territorio Nazionale per superare la iniquità della spesa storica, che al momento è solo una promessa, questo non è assolutamente sufficiente a recuperare il gap infrastrutturale, di crescita sociale ed economica che si è accumulato nei decenni a causa di governi nazionali troppo spesso orientati ed impegnati allo sviluppo delle regioni del Nord Italia a discapito del meridione.
Pertanto, crediamo, che oltre ai LEP uguali per tutti, prima dell’approvazione della legge a matrice Leghista è necessario garantire alle regioni meridionali le risorse necessarie per finanziare e quindi rendersi veramente autonome, il recupero dei territori dal punto di vista infrastrutturale e di quei servizi essenziali come la sanità, l’istruzione, il lavoro, la tassazione, che per il loro ruolo nel funzionamento del sistema paese dovrebbero invece avere una struttura unitaria e a dimensione nazionale.
La sola, tra l’altro incerta promessa di Livelli essenziali di prestazione, significherà ulteriore mortificazione per il Sud Italia, ossia servirà appena a “garantire la sopravvivenza” delle popolazioni meridionali, una specie di “reddito di cittadinanza” o per usare dizioni più attuali e più consoni alla maggioranza governativa “un reddito di inclusione” regionale. Così come concepita, l’autonomia differenziata rappresenta una totale e distruttiva penalizzazione per il Sud. Auspichiamo una mobilitazione unitaria di tutte le Istituzioni Calabresi, capace di superare le divisione politiche, al fine di far sentire al Governo Nazionale, la voce delle nostre popolazioni che rivendicano il riconoscimento di quel diritto di equità sociale ed economica da sempre negato".
I Consiglieri comunali di Botricello Antonio Condito, Ugo Mezzotero, Salvatore Valea
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