"La prevenzione è vita", più che uno slogan nel libro di Rossella Nasso

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images "La prevenzione è vita", più che uno slogan nel libro di Rossella Nasso

  10 settembre 2020 16:26

di NICOLO' VITO GALLELLO  

Ieri, nello spazio antistante la libreria “Non ci resta che leggere” a Soverato, la prevenzione ha preso il suo posto quale assoluta protagonista della scena, attraverso la presentazione del libro Il “nemico” in comune, non vivere per amare ma amati per vivere di Rossella Nasso. Il nemico è l’HPV e questo libro nasce per essere un monito alle donne nonché un inno totale alla prevenzione.

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Per l’occasione sono intervenuti il sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, che ha portato il suo saluto alla comunità ed ha sottolineato come la cittadina abbia uno dei migliori centri calabresi per la medicina di prevenzione,  Rosario Raffa, medico chirurgo specialista della prevenzione primaria e Barbara Curcio, medico chirurgo specialista in patologia cervico-vaginale e patologie HPV correlate.

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 L’incontro con l’autrice è stato moderato da Serena Del Negro, specialista in ginecologia e ostetricia.

Il romanzo è prima di tutto una storia di amicizia, affetti familiari e fede, nel quale ad Alice, la nostra protagonista, una donna attenta, scrupolosa nei suoi appuntamenti diagnostici e che non si trascura, viene diagnosticata la positività al virus portandola allo smarrimento, all’incredulità e allo sconforto. Contemporaneamente alla diagnosi, rientra nella sua vita una donna, una sua amica, che non vedeva da tempo e che contrariamente a lei non è molto connessa al mondo della prevenzione. Questa consapevolezza spingerà la nostra protagonista verso la sua personalissima battaglia pro salute. La forza di una donna, la forza di Alice, è determinante per andare avanti. Quando la giovane donna scopre che un nemico alberga nel suo corpo cerca di difendersi rimanendo vigile. I tre elementi chiave che permettono alla donna di farsi forza e andare avanti: la famiglia, l’amicizia e la fede sono i cardini del romanzo e la spingono dal baratro del calvario personale sino alla risoluzione.

La famiglia, come spesso accade, gioca un ruolo cruciale di supporto, l’amicizia viene intesa come relazione, confronto e condivisione dei momenti belli e brutti. La fede è, invece, identificata con la sottile speranza che diviene esigenza di conforto per affrontare le spiacevoli circostanze.

L’autrice nel sottotitolo dice non vivere per amare ma amati per vivere: ci vuole dire di non vivere solo per amare l’altro o amare solo chi ci sta intorno: prima di tutto è necessario amare sé stessi per poter vivere bene con l’altro. La prevenzione, dunque, diviene vita.

Proprio Barbara Curcio, autrice della prefazione al libro, ha posto l’accento, nel corso del suo intervento, sull’esperienza di vita e sul dramma interiore di una delle tante pazienti -la cui esperienza diretta è stata riportata dall’autrice- che hanno vissuto il dramma della positività ad un test di screening per HPV. Da quel momento in avanti,per usare le parole della Curcio: "viene aperta la porta al nemico" - così definito dall'autrice Rossella Nasso-; inizia perciò il naturale processo di ansia, terrore e paura della morte.

Barbara Curcio ha sottolineato il ruolo e l'importanza giocati dalla comunicazione in contesti come questo e la necessità di saper affrontare il dramma del paziente. Proprio in questo libro, il dramma viene sviscerato, raccontato con eleganza formale e diviene un messaggio forte e diretto per le pazienti, racconta di una battaglia che si può vincere, di un dramma che si può superare adottando l’arma più potente di tutte: la prevenzione. Alice, la protagonista del racconto, ha sconfitto il nemico perché è stata in grado di riconoscerlo per tempo.

Il racconto stesso, dunque, diventa uno strumento di prevenzione che, indirettamente, aiuta le donne a prendersi cura di sé stesse per curarsi di tutti.

Proprio questa cura declinata nella prevenzione, mediante la somministrazione del vaccino, è stata la protagonista dell’intervento di Rosario Raffa che, in qualità di esperto e rappresentante del mondo della prevenzione, ha ribadito quanto siano importanti le vaccinazioni, definendole: "il primo pilastro della prevenzione", di fatto la prevenzione da papilloma virus è considerata una priorità della sanità pubblica.

Questi ha, inoltre, fatto chiarezza sulla vaccinazione invitando sia donne che uomini, ritenuti più sensibili dal punto di vista medico, a farla.

Come spesso accade in queste situazioni, la farsa sfocia nel dramma, infatti, è ancora scarsa la copertura vaccinale su scala nazionale, benché questo sia un vaccino gratuito e facilmente accessibile.

Iniziative editoriali come questa diventano indispensabili per portare avanti una corretta informazione e spingere sempre più persone a prestare attenzione nei confronti di un problema serio che spesso e volentieri viene banalizzato o peggio ridimensionato. Fare ciò  attraverso l'espediente narrativo diviene un'esperienza intelligente, produttiva e necessaria. 

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