La Procura indaga su una donna morta a Fondazione Betania. Il figlio: "Mia madre stava bene"

di STEFANIA PAPALEO

Teresa stava bene. Aveva problemi di deambulazione, ma, nonostante i suo 89 anni, era sempre lucida e vigile. A Fondazione Betania, infatti, la donna  si trovava ricoverata da circa due anni solo per problemi alla gamba sinistra. Ecco perchè quella drammatica telefonata giunta la sera del 10 dicembre nessuno poteva aspettarsela. "Sua madre è caduta mentre camminava in stanza ed è deceduta". Le parole pronunciate da un'infermiera di nome Roberta, lui, Nicola, le sente ancora riecheggiare nella mente. "Mia madre stava bene, la sentivo periodicamente al telefono ed era in perfetta salute", sostiene a gran voce ora il figlio, che, varcato l'uscio dello studio legale dell'avvocato Giampiero Mellea, ha denunciato tutto alla Procura della Repubblica di Catanzaro, che ha già avviato un'indagine e sequestrato la salma, per disporre l'autopsia finalizzata ad accertare le cause del decesso.

Ad oggi, del resto, il figlio non solo non ha potuto vedere la madre morta, ma neanche è riuscito a visionare la documentazione sanitaria. Le uniche informazioni che gli sono state date, parlano di una caduta accidentale che, a detta degli operatori della struttura privata, sarebbe stata addirittura accertata dai medici del 118 che, giunti sul posto, non hanno potuto nulla per rianimare la donna. Nè, per quanto risulta al figlio, al momento della caduta è stato richiesto l'intervento delle forze di polizia, per cui al denunciante non è rimasto altro da fare che rivolgersi alla giustizia per conoscere la verità sulla morte di sua mamma.

Saranno autopsia e accertamenti della Procura a valutare eventuali ruoli e responsabilità legati al decesso. In caso contrario, il caso sarà archiviato. In ogni caso, il tragico episodio contribuisce a rendere ancora più difficile il periodo vissuto tra le mura della struttura sanitaria, già messa a dura prova dal focolaio scoppiato con ben 39 casi positivi al Covid.

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