La provocazione. Ventrici (Osservatorio per il decoro urbano) "Il Consiglio comunale di Catanzaro si terrà alla Fondazione Terina?"

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"Il declino del capoluogo di regione. Dopo la realizzazione della maxi aula bunker per il processo Rinascita Scott anche il Renato Dulbecco Institute sorgerà nell'area ex Sir di Lamezia Terme"

  13 dicembre 2020 11:29

di ALDO VENTRICI *

 Anche i più distratti amministratori catanzaresi – e a dire il vero in città, tra quelli che non sentono, non vedono e non parlano ne abbiamo un bel campionario – si saranno accorti che, da qualche tempo, è in atto un processo di delegittimazione delle funzioni e del ruolo della città capoluogo di regione. Non ci troviamo più di fronte ai tristemente famosi “scippi” di cui sono piene le pagine di storia calabrese degli ultimi cinquanta anni, cioè alla sottrazione da parte di altre città di organismi già esistenti o assegnati a Catanzaro; no, l’attuale strategia per attaccare e impoverire la nostra indifesa città è di non tenerla in nessuna considerazione, oppure di combatterla sapendo già di vincere.

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Gli ultimi tre casi sono clamorosi.

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Il primo in ordine di tempo risale a dicembre 2019. La pandemia non era ancora arrivata ma, per il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, il piddino Dario Franceschini, il lockdown di Catanzaro era già iniziato. L’uomo di governo, infatti, attua una riorganizzazione degli uffici periferici del suo Ministero e, in Calabria, prevede  l’istituzione di una nuova Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone. Catanzaro aspetta fiduciosa l’assegnazione della sede; in fondo è l’unico capoluogo di regione italiano ad essere privo di una Soprintendenza, nonostante la città e la sua provincia vantino un eccezionale patrimonio archeologico oltre ad uno straordinario tessuto artistico, architettonico, paesaggistico e culturale ed una imponente rete museale, archivistica e bibliotecaria. Sì, questa sembra essere proprio la volta buona per mettere fine alla vergognosa anomalia. Invece cosa fa l’uomo di Governo? Cede alle pressioni politiche di alcune parlamentari crotonesi e “sistema” la Soprintendenza nella città pitagorica, infischiandosene bellamente delle giuste ragioni di Catanzaro.

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Il secondo piomba sulla città quando ancora non si era spenta l’indignazione per lo schiaffo istituzionale di Franceschini. Siamo nella primavera del 2020 ed ecco che un altro Ministro, questa volta è il guardasigilli pentastellato Alfonso Bonafede, si rende protagonista di un altro gran “pasticciaccio brutto” ai danni di Catanzaro. L’argomento è di quelli che passano alla storia, anzi che la scrivono: si tratta di organizzare un maxi processo di ‘ndrangheta, “IL” maxi processo Rinascita Scott, e, di conseguenza, di destinare allo scopo un’aula bunker capace di contenere le centinaia di imputati, avvocati, forze dell’ordine, cancellieri, operatori dell’informazione, il tutto in piena emergenza Covid-19. La sede romana del Ministero di via Arenula – per ironia, sembra quasi l’anagramma della via Merulana del pasticciaccio del romanzo di Gadda – però si fa trovare impreparata, se non inadempiente, nella considerazione che fin dal mese di marzo 2019 il presidente della Corte di Appello di Catanzaro aveva inoltrato specifiche richieste al Dicastero della Giustizia. Nel frattempo arriva l’estate del 2020 e, mentre gli uomini del Ministero, con pervicacia degna di miglior causa, scartano una dopo l’altra tutte le soluzioni proposte da Catanzaro, nella vicenda entra a gamba tesa la Regione Calabria, addirittura nella persona della defunta presidente. Dall’ultimo piano di Palazzo degli Itali arriva al Ministero l’offerta gratuita di un capannone della Fondazione Mediterranea Terina nell’area ex SIR di Lamezia Terme. Ed è proprio nella piana di Sant’Eufemia che sarà realizzata l’aula bunker, là dove, negli anni 70 del secolo scorso, lo sciagurato “Pacchetto Colombo”, figlio delle violenze della ignobile rivolta di Reggio Calabria, riuscì a dilapidare oltre 200 miliardi di vecchie lire senza crear un solo posto di lavoro.

Il terzo “sgarbo” si sta concretizzando proprio in questi giorni, al cospetto della colpevole indifferenza degli amministratori catanzaresi che non hanno più scatti di orgoglio o di indignazione in difesa della propria città. Sì, perché se Catanzaro è la patria del biologo genetista Renato Dulbecco, insignito nel 1975 del Premio Nobel, se Catanzaro da decenni è sede dell’unica Facoltà di Medicina in Calabria attivata nell’immenso (oltre 170 ettari) Campus dell’Università Statale degli Studi "Magna Græcia", se a Catanzaro esiste il Policlinico Universitario, se a Catanzaro c’è la Facoltà di Farmacia, se nella Facoltà di Medicina di Catanzaro è operativo un Dipartimento di Oncologia di fama internazionale che si occupa di leucemie e altre forme di neoplasie ematologiche ed esegue  fasi di sperimentazione clinica di nuovi prodotti contro il cancro; se Catanzaro brilla per tutte queste eccellenze, dove è che dovrebbe nascere, se non a Catanzaro, il “Renato Dulbecco Institute” pensato dal professore ed ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Nistico? E invece no, per l’ennesima volta il luogo prescelto è la Fondazione Mediterranea Terina nell’area ex SIR di Lamezia Terme, dove il prof. Nisticò ha dichiarato di volere realizzare questo centro d'eccellenza per la produzione di anticorpi monoclonali che “opererà in simbiosi con la vicina università del capoluogo calabrese”, destinando 20/30 milioni di euro di fondi comunitari alla realizzazione di questo progetto “che si avvale del contributo del sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro” e che addirittura “stava molto a cuore alla compianta presidente Santelli” la quale, evidentemente, ci viene da pensare che non dovesse avere un buon feeling con la città capoluogo di regione.

Con questi precedenti, considerata l’annosa indisponibilità dell’Aula Rossa di Palazzo De Nobili, chiediamo ai distratti amministratori catanzaresi se la città di Catanzaro corre il rischio di vedere riunito il proprio Consiglio Comunale alla Fondazione Terina di Lamezia Terme.  

*presidente dell'Osservatorio per il decoro urbano di Catanzaro 

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