di GIANPIERO TAVERNITI
La Santa Pasqua si avvicina, non solo per le tradizionali e sentitissime cerimonie religiose che l’emergenza Covid non ci permetterà di praticare, cerimonie che univano le comunità dei nostri paeselli delle nostre cittadine. La sorpresa che si aspetta con ansia e il “dolce regina” dei Calabresi che di certo non manca sul tavolo nella domenica della Pasqua, è di origine orientale e simboleggia la fine del digiuno di quaresima, l’uovo è il simbolo della resurrezione del Signore.
Possiamo dire che di fatto è obbligatorio nella galilea nelle campagne calabresi, nella giornata della classica gita fuori porta della Pasquetta, del lunedì dell‘Angelo che non faremo neanche quest’anno. Lo si chiama in diverse maniere, dal Cudduraci nella zona reggina, bassa jonica reggina alla più classico della denominazione di Cuzzupa della zona reggina jonica a confine con la provincia di Catanzaro. Si preparano, qualche giorno prima della Santa Pasqua, sono variegate le loro forme, con disegni diversi da quella del cestino (del “panaru”), a quello della colomba, ci sono anche disegni con intrecci di pasta biscottata con uova ingabbiati, in tutte le forme la bellezza delle decorazioni colorate viene data da confettini e codette multicolorate. In un pomeriggio per le vie di Pazzano, incontriamo una signora che ci saluta, mentre fotografavo un suggestivo vicolo e un vecchio catojio, la stessa mi ha invitato ad assaggiare il dolce appena sfornato, nella sua gentilissima accoglienza e disponibilità, dietro la mia “indelicata” richiesta della ricetta, la donna senza indugi mi ha donato la sua ricetta che in questo viaggio raccontato ho avuto il piacere di condividere.
INGREDIENTI: Farina 800 gr.;
zucchero 300 gr;
strutto 200 gr.;
lievito 20 gr;
un pizzico di sale;
1 limone solo la buccia grattugiata;
4 uova;
per decorare 12 uova.
PREPARAZIONE
In una piccola terrina, mettiamo 4 cucchiai di farina e il lievito sciolto in una tazza di acqua tiepida, mescolate con una forchetta il tutto fino ad ottenere una pasta leggermente morbida e coprite il tutto con un panno e lasciatelo lievitare, fino a notare il raddoppio del volume. Nel frattempo versate su un piano il resto della farina, lo zucchero e il pizzico di sale, impastate e formate una fontana, nel centro mettete 4 uova, lo strutto e la pasta lievitata. Lavoratela, fino ad ottenere una pasta compatta e dividetela in sei parti uguali. Con ogni parte formate una ciambella e incastonatele un uovo crudo, con il guscio ben lavato, decorate le forme scelte (ciambelle, cestini, colombe ecc.) con strisce di pasta lievita sulle uova crude incastonate. Disponete le CUZZUPE su una teglia unta con strutto e lasciatele riposare in conclusione di lievitazione, in un luogo asciutto per qualche minuto. Nella ultima operazione infornatele in un forno già caldo dai 180 C° ai 200 C°, fino a quando non le vedrete dorate…a quel punto saranno pronte per addolcirvi le festività pasquali e saranno l’immancabile dolce tradizione della vostra Galilea, che non faremo tra le piante d’ulivo di Calabria, teatro della vostra gita fuori porta della vostra PASQUETTA, ma se saremo fortunati , la faremo nel giardino o sul terrazzo di casa nostra.
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