di CARLO CALLEGARI*
Quello che è successo a Sant'Onofrio (VV) non è altro che un atto di crudeltà contro gli animali.
Infatti la Calabria continua ad essere una delle prime regioni all'insegna del maltrattamento animale e del degrado sociale, sanitario e politico. Tale fenomeno è certamente grave perché rappresenta essere non solo una piaga sociale eccessivamente prolifera, ma anche una grave problematica di tipo economico-gestionale (canili lager gestiti spesso con strane connivenze).
Malgrado la Calabria non sia tanto vasta, non si comprende il perchè non ci siano controlli periodici dei medici veterinari del sistema sanitario provinciale in queste strutture per garantire il controllo sui cani ed altri animali presenti ed effettuare sia l'accertamento del possesso del microchip, sia l'obbligo delle sterilizzazioni per passare al controllo del vasto comparto venatorio popolato da cacciatori che creano allevamenti di cani da caccia adatti all'addestramento. Anche in questo caso non viene esercitato alcun potere da parte del sistema sanitario veterinario.
Alle prossime elezioni regionali in Calabria, il Partito Animalista Italiano ci sarà per rappresentare il mondo animalista che spesso viene dimenticato dalle istituzioni, insieme al candidato Presidente Amalia Bruni.
*dirigente nazionale del Partito animalista italiano
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