di VITO CESAREO*
Quando mi viene in mente Lina Figliano si apre nel mio animo un qualcosa di indefinibile. Rivado subito indietro negli anni e mi appaiono immagini familiari ed ecclesiali sulle quali il cuore comincia a battere tempi e modi che sanno di cielo. Vedo la Signorina Lina e mia madre Maria Frijia Cesareo ed ancora Peppino Locane, Titina Mottola, Mons. Rimedio, Giorgio Moschella, mio padre Vittorio Cesareo.
Lina Figliano e Irma Scrugli
Poi il pensiero si riveste di luce profonda e con palpito di verità si ferma attorno alla Figura del Beato Francesco Mottola, il Fondatore degli Oblati del Sacro Cuore.
Cosi per puro incanto mi ritrovo nella Cattedrale di Tropea a pregare sulka tomba di Don Mottola, cosa che faccio costantemente ogni volta che mi trovo a Tropea. La città dove ho le mie lontane origini di Famiglia Cesareo, tanto vicina a Don Mottola ,come mi riferì sua sorella Titina Mottola, che andai a trovare nel lontano 1986 con il mio Vescovo Mons. Vincenzo Rimedio. Circostanza che mi piace ricordare ogni qual volta vedo la cartolina inviata a mio padre Vittorio, con le firme di Titina Mottola, Mons. Rimedio e naturalmente io.
Il vecchio detto recita che al cuore non si comanda! Così quasi continuo a dialogare con Lina e ne avverto il suo dire su mia madre, prima sua collega in quel di Curinga, quando insegnavano in una scuola elementare della località “Le Grazie”. Lina aveva per Maria una profonda stima, come mi diceva lei stessa e la ricordava in modo eccelso tanto da definirla una santa donna.
Tanto legato io a Lina quanto lei legata a me. E continuavo a rivederla ogni tanto a Tropea per parlarle di cose mie e di famiglie in cerca di lei come persona a cui affidare qualche problema. Così come si fa con una mamma e stranamente Ella divenuta per me quasi sorella e confidente. Ricordo quando per alcuni giorni nel marzo 1986 vissi gli esercizi spirituali dell’Azione Cattolica regionale, dettati da Mons. Vincenzo Rimedio. Ed anche in quell’occasione ebbi modo di apprezzare le doti eccezionali di Lina.
Da quelle esperienze di spiritualità vissute e sempre in benedicente ricordo parte il mio pensiero sulla OBLATA LINA FIGLIANO, per me e per tutti MADRE, EDUCATRICE,DONNA DI DIO.
Sulla vita di Lina e sul suo operato certamente molti meglio di me possono esprimersi. Una cosa è però certa: Lina divenuta offerta vivente per la Carità verso gli ultimi è oggi anche per me esempio da seguire.
E bene ha fatto la Camera minorile di Vibo Valentia ad intitolarne la propria Istituzione a Lina Figliano. Ed oggi a muoversi a passi significativi con il suo Presidente AVV.RAFFAELE FIGLIANO, pronipote fortunato di LINA FIGLIANO.
Come non vedere anche in questo il valore della testimonianza! Sembra quasi un combaciare di Fede e di Solidarietà. A tal punto da potersi affermare con PAOLOVI che oggi la Chiesa ha bisogno di testimoni.
Di Chiesa e di cristiani ha ampiamente parlato e vissuto Lina Figliano. Non tanto per dirsi quanto per affermarsi in “VERITATE ET CARITATE”, come si legge nel motto episcopale di Mons. Rimedio, promotore encomiabile della causa di beatificazione di DON MOTTOLA.
Quanto alla umanità di LINA FIGLIANO parla la sua disponibilità alla volontà di DIO che” strictu sensu” diviene santità itinerante. Come lo è per Irma Scrugli, Peppino Locane, Titina Mottola. Come se questi nomi scritti nel libro dell’eternità debbano essere i rami di un ramo di un carisma, quello di Don Mottola, che non muore mai. Come la CARITA’ appunto che non muore mai.
Così virtualmente scrivo a Lina Figliano: “CARA LINA, ti prego di accettare queste mie povere parole e presentarle al buon Dio. Credimi, da oggi comincio parlarti in una continuità che si colora di affetto familiare ed ecclesiale. Vibo e Tropea ti hanno accolto da sempre. Le Case della Carità fondate dal tuo e nostro BEATO DON MOTTOLA lo testimoniano. Ma tanti altri sanno di te: tra questi io e la mia famiglia che conserva gelosamente qualche tuo scritto”.
Ed è in quest’ottica che il mio dire su Lina Figliano diviene promessa di tornare a parla di lei in altre sedi ed occasioni culturali ed ecclesiali.
*Presidente Unione Giuristi Cattolici Lamezia
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