di ROMANO PESAVENTO*
È passato ormai un anno dalle elezioni comunali per le quali molte speranze di rinnovamento erano state riposte dai cittadini crotonesi e si percepiva tanta attesa tra le persone del nostro territorio.
Purtroppo è subentrata una sorda delusione rispetto alle aspettative iniziali: molti assessori della giunta sembrano scorporati dalla loro realtà di riferimento e incapaci di produrre iniziative concrete o di supportare quanto occasionalmente viene creato per il nostro contesto.
Tutto appare paralizzato: la poltrona è l’unica ragione di vita per alcuni assessori; mentre gli interessi e i problemi della collettività vengono costantemente disertati. Chi va a ricoprire un ruolo da amministratore dovrebbe essere motivato da ideali politici più alti e dall’impellente urgenza di mettersi al servizio della comunità. Per esempio, trascurare incontri o relazioni finalizzati alla creazione di manifestazioni pubbliche il cui esito potrebbe essere un traino per le attività commerciali e l’indotto già fortemente in crisi a causa della stasi pandemica non è responsabile e suscita francamente ribrezzo. Certo chi ha uno stipendio assicurato e pagato dai contribuenti non può interessarsi di progetti che possano consentire al pasticcere, al ristoratore, o all’albergatore di far quadrare meglio i conti con qualche presenza in più in città determinata da occasioni artistico-culturali. Si parla tanto di turismo da rinvigorire, di cultura da promuovere in tutte le sue declinazioni, di giovani da indirizzare e interessare con attività creative, ma ci si scontra sempre con la pigrizia mentale e l’inefficienza di chi è satollo.
Invece, come affermava Steve Jobs: "Stay hungry. Stay foolish", bisognerebbe rimanere desiderosi di prospettive e idee. Il cambiamento non parte da solo, ma viene innescato dal dinamismo di chi intende davvero impegnarsi. Il sindaco può scegliere i suoi collaboratori e valutarne dopo un anno i reali meriti: “intelligenti pauca”.
*professore
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