La riflessione di Felice Caristo: "Un corto circuito tra Paese legale e paese reale"

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Felice Caristo
  15 luglio 2020 13:41

di FELICE CARISTO

"L'Istat ha riacceso i riflettori sulle difficoltà delle Imprese. Un terzo rischia di chiudere la fine dell'anno. il 70 per cento delle imprese, nel bimestre marzo - aprile. ha registrato un dimezzamento del fatturato. Quasi il 15 per cento non ha registrato alcun fatturato. I consumi sono crollati per paura del futuro oppure perchè il bilancio familare si è direttamente ridotto. Le imprese per tamponare le difficoltà oggettive si stanno rivolgendo al credito bancario.

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Lo strumento più adottato è l'accensione di nuovo debito bancario, anche tramite le misure di sostegno che sono state disposte dal Governo. Le imprese sono con l'acqua alla gola e l'imissione di liquidità avviene a rilento. L'ecobonus dovrebbe rimettere in moto i cantieri ridare slancio all'economia, ma mancano ancora i necessari decreti attuativi su mumerosi punti ancora molta incertezza.

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Anche il decreto Semplificazioni dovrebbe riuscire a snellire la burocrazia all'interno delle amministrazioni pubbliche, ma abbiamo visto quali resistenze ci siano anche a fronte di incentivi e vantaggi. Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Abi, sono 823mila le domande presentate alle Banche dal Fondo di Garanzia, per 51,3 milardi di euro, di cui 715 mila fino a 30mila euro, per oltre 14 milardi di finanziamenti richiesti.

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A registrare la crescita maggiore sono le domande con garanzie oltre i 30 mila euro, rispetto a quelle sotto questa soglia. Le proposte delle imprese, vanno nella direzione della rinegoziazione dei debiti, che richiede una ridefinizione dei fabbisogni finanziari  di una impresa, mentre i 30mila euro anche se il tasso d'interesse è praticamente zero, i tempi di di ritorno sono stati allungati, è sempre debito.

Una proposta riguarda anche la reintroduzione dei Contratti a termine perchè in questa fase bisogna cercare di mantenere alta l'occupazione. Alla rinegoziazione hanno aderito oltre 3 mila Enti di cui al Nord più di 1250, al Sud e nelle Isole oltre 1240, e al Centro circa 590. Secondo la Corte dei conti l'amministrazione statale nel suo complesso, nel corso del 2019, ha trattato poco più di 4 milioni di fatture per un importo complessivo di 18 mliardi e ne a pagate 2,7 milioni, corrispondenti all'importo di circa 13 miliardi. La media è di 49 giorni. Aumenta la lentezza e i ritardi paradossalmente per le fatture di importo meno elevato. Nell'ultimo anno la capacità di pagamento si è ulteriormente ridotta. La semplificazione e l'efficentamento della Macchina Burocratica rappresenta sicuramente la Madre di tutte le Riforme".

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