di GIANPIERO TAVERNITI
Una festa del Papà 2021 strana, senza eventi civili e religiosi, processioni del Simbolo Papà nel mondo cattolico, il papà putativo di nostro Signore, simbolo di paternità, paziente e lavoratore S. Giuseppe. Viene festeggiato il 19 marzo, per ricordare la data della sua morte, ma ci sono tesi ancora più antiche, che ricorderebbero la data del 19 marzo come la fuga di S. Giuseppe dall'Egitto e le donne per festeggiare preparavano assieme al pane anche delle zeppole. Dolci che si preparano anche oggi, denominate come zeppole di S. Giuseppe, ripiene di crema pasticcera e decorate con una amarena.
Che dire, per entrare nella profondità della festa, un tempo festa nazionale, fino al 1977, poi abolita e tramutata in festività soppressa ed inserita nei contratti dei lavoratori. SI enunciava la profondità della figura del papà, come pilastro, come faro o super eroe, per i piccini, che sentono l'unione del nucleo familiare tradizionale assieme alla mamma. Pilastri e riferimenti che assieme completano ed educano la crescita dei bambini. Un discorso lungo, che offre a diverse interpretazioni, lungi da chi scrive voler differenziare o ghettizzare altri tipo di famiglie riconosciute, dallo stato ma non dalla chiesa.
Non si tratta di voler parlare di normalità, ma logicamente si entra in un discorso di universalità della notte dei tempi. Augurissimi a tutti i papà con l'auspicio e il consiglio di vivere più momenti possibile con i propri figli, perché gli stessi non aspettano altro che avere il loro papà sempre vicino, protettivo, giocherellone e forte sempre a superare ogni sfida da vero e unico super eroe.
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