La riflessione di Peppino Bisantis: "Carissima Von Der Leyen, le sue minacce ad Orban non le fanno certamente onore"

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images La riflessione di Peppino Bisantis: "Carissima Von Der Leyen,                                 le sue minacce ad Orban non le fanno certamente onore"
Peppino Bisantis
  19 luglio 2021 17:26

di PEPPINO BISANTIS*

"Le sue minacce ad Orban non le fanno certamente onore non può, lei e la Merkel non potete pretendere che l'Europa abbia un pensiero unico e che questo sia necessariamente contro i valori che esprime il Cristianesimo. Valori che sono stati le colonne portanti dell'Europa del passato e di quella Europa della quale il 25 Marzo 1957 in Campidoglio  fu firmato il trattato del Mercato Comune Nasceva la nuova Europa che a Roma ritrovava quella “luce di grande speranza”.  L'idea dell' Europa come lei sa si lega a questi tre personaggi De Gasperi, Schuman e Adenauer uniti concretamente nel sentimento politico spirituale. I tre  avevano intravvisto nella Comunità del CARBONE, DELL'ACCIAIO E L'EURATOM E IL FALLIMENTO DELLA  CED che pareva essersi improvvisamente spenta per la defezione Francese (verso la quale  non vi fu' nessuna minaccia come sta' facendo lei e la collega Merkel Verso l'Ungherese Orban ) del 1954.

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I tre statisti ci lasciarono un altissimo e coerente messaggio, e di una preziosa eredità politica e morale di De Gasperi, Adenauer e Schiuman legati in un presentimento politico spirituale che già trovava in Italia gli stimoli appassionati di Spinelli e di Rossi e del manifesto di Ventotene; in Francia  dell'unione europea dei federalisti di Montreau in Germania.. Parlando alla Camera dei Comuni di Londra De Gasperi indicava nel “senso dell'universale”  in cui si riassumeva una specie di intuizione storica  di una “missione” specifica del popolo italiano, e che ha le sue “radici nel cristianesimo, nella dottrina mazziniana, nella stessa aspirazione internazionalista di un socialismo romantico”. In una Conferenza parlamentare europea di Parigi 21 Aprile 1954, De Gasperi giungeva al cuore del problema europeo alla sua anima politica e morale che sempre più pareva agitarsi e premere per spingere i popoli verso l'unità, nel nome di una medesima civiltà, al cui centro " Raspira la Fede": “Io affermo  che all'origine di questa civiltà europea si trova il Cristianesimo... non intendo con ciò introdurre alcun criterio confessionale, esclusivo nell'apprezzamento della “nostra” storia. Soltanto voglio parlare del retaggio europeo comune, di quella morale unitaria che esalta la figura e la responsabilità della persona umana, col suo fermento di fraternità Evangelica... col suo diritto ereditato dagli antichi, la sua volontà di verità e di giustizia alla quale viene restituita la sua anima religiosa e cristiana che sono stati da sempre. Pierre Daniel Huet  “tratti dell'identità di un occidete che affonda le proprie radici nell'idea greca di razionalità come discussione critica e nel valore che il messaggio cristiano attribuisce alla persona umana”.

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Se l'Europa non riscopre la sua identità vera E' DESTINATA A FALLIRE! La democrazia esiste grazie alla Chiesa Cattolica, grazie ai filosofi del calibro di Tomaso D'Aquino che hanno applicato i valori cristiani al mondo politico, criticando i tiranni. Grazie al cattolicesimo c'è la separazione tra Stato e Chiesa. Tutto questo mio scritto, viene avvalorato da diverse riflessioni che prendono spunto da riflessioni e pensieri di grandi personalità del mondo filosofico e non solo. Il più eclatante ha dell'incredibile Feuerbach e Marx il massimo dell'ateismo e odio verso Dio e di conseguenza verso l'uomo che dicevano: “Non c'è superamento dialettico del Cristianesimo; il punto di vista religioso è il miglior lavoro che mai sia stato fatto”. Thomas Stearns Eliot con una sua riflessione: “ Se il Cristianesimo se ne va, se ne va tutta la nostra cultura. E' importante che l'Europa, arricchita nel corso dei secoli dal tesoro della fede cristiana, confermi queste sue origini, e ravvivi queste sue radici”.  Papa Giovanni Paolo II. Benedetto Croce: “ il cristianesimo è stata la più grande rivoluzione che l'umanita'0 abbia mai compiuto”. Una rivoluzione interiore, nell'anima e nella coscienza di un uomo inteso come persona. Per cui l'unica conclusione è l'impossibilità ad accettare il mancato inserimento delle radici cristiane dell'Europa nella sua Costituzione. Norberto Bobbio Bisognerebbe riscoprire quel principio secondo cui la scienza non salva, perché non risponde alle domande più importanti per l'uomo. E questo vale anche per la ragione filosofica: “L'uomo rimane un essere religioso non perché abbia a disposizione  le grandi risposte, ma proprio perché queste non sono alla sua portata.. Se l'uomo fosse costruttore e padrone del “senso”.  Dio sarebbe semplicemente un’illusione inutile, inopportuna o addirittura dannosa”.

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Il Nichilismo in un tale contesto riscopre, quindi, un uomo in quanto “mendicante di senso” e riapre così lo spazio alla fede.  Giuseppe Prezzolini "io non sono cattolico. E, a rigor di termini, nemmeno cristiano. Ma io ho un’altissima idea del cristianesimo. La bontà è una cosa che tutti hanno trascurato. Nel Socialismo non si parla di bontà, si parla di diritti; nel liberalismo non si parla di bontà, si parla di profitto. Nessuno parla di bontà. Non c'è che la Chiesa che ne parli, nessuno può sostituirla in questo. nel dopo guerra, finche' le nazioni sono state governate anche con i valori cristiani. La famiglia era un " Cenacolo d'amore " i figli rispettosi dei genitori dai quali seduti sulle ginocchia di essi apprendevano i piu' grandi valori della vita si viveva nella povertà, mangiando verdure nell'amore fraterno. Oggi, tolto Dio dal cuore della gente, la società è diventata un inferno, in famiglia ci si uccide tra marito e moglie, tra fratelli e sorelle, tra fidanzati ed amici, i giovani sono allo sbando e senza valore e fiducia nel proprio futuro. Fa paura vivere in questo mondo senza Dio. Orban va sostenuto perché vuole ridare fiducia ai giovani, mettere pace nelle famiglie, insegnare l'amore fraterno e il rispetto reciproco. vuole che la sacralità della famiglia che perfino la costituzione democratica di Weimar nell'art.119 affermava che “il matrimonio, base della vita familiare, della conservazione e dell'accrescimento della Nazione, sta' sotto la protezione dello Stato”.

La Costituzione germanica affermava il “matrimonio monogamico”, e rilevava “il grande valore etico” con la maggioranza del popolo tedesco- socialisti compresi respinge le tendenze dissolvitrici della famiglia. Von Der Leyen, la Merkel e quanti con loro. si preoccupano che i conti " tornino ", che non si "Sfori " onde poter mangiare". Un bue grasso nell'odio".

*Presidente Associazione C.A.S.I.S. Catanzaro

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