di FELICE CARISTO
Il Pandemic crisis supporter apre una linea di credito per gli Stati nell’ambito del Meccanismo Europeo di stabilità.
Di circa 36 miliardi di euro si tratta di una cifra cospicua ( pari al 2% del prodotto interno lordo) con un tasso d’interesse vicino allo 0,15% per gli anni successivi, con una durata massima del prestito di 10 anni e una disponibilità quasi immediata. Unica condizionalità la destinazione dei fondi per le spese ‘ ‘dirette e indirette di salute pubblica, cura e prevenzione legata alla crisi covid- 19. E’uno strumento necessario per Acquisire liquidità in tempi brevi. Limitando al contempo la spesa per interessi. I 36 Miliardi potranno essere utilizzati per quanto riguarda le spese inoltrate come quella per Ospedali, cure ambulatoriali e cure riabilitative, diagnostica, farmaci, prevenzione, Amministrazione sanitaria e long term core.
Considerando i continui tagli apportati al sistema sanitario nazionale, negli ultimi anni,oggi con questa Pandemia che, sta mettendo a dura prova, il nostro apparato socio sanitario, queste risorse rappresentano per i sistemi sanitari regionali una indispensabile boccata d’ossigeno.
Entro la fine dell’anno il Parlamento dovrà decidere sé adottare questo fondamentale strumento, in uno scenario preoccupante, che necessita di queste risorse finalizzate e auspicate per riuscire specie in quelle Regioni sottoposte al Piano di Rientro del Debito sanitario, a contribuire a rendere accessibile il Diritto alla Salute alle popolazione più povere, garantendo l’erogazione dei Livelli essenziali di Assistenza, l’incentivazione ed il rafforzamento della Medicina territoriale e la creazione di Centri Covid, dove si possa differenziare la Vaccinazione antiinfluenzale, dalla vaccinazione anti - Covid quando sarà pronto il Vaccino. Che consenta anche nell’immediato l’erogazione di tamponi al personale tecnico sanitario, e l’emissione di test seriologici e molecolari. Il ritardo nell’adozione di queste risorse oggi sembra inconcepibile.
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