di FRANCO PETRAMALA
A proposito della odierna crisi di governo. Vero che da ogni parte si dice, i partiti non contano; sono organismi inconsistenti che nemmeno predicano ai cittadini, né bene né male, e semplicemente da essi sono ignorati.
Ma è vero che i governi li fanno i partiti, le leggi le formulano i partiti, il sistema elettorale lo scelgono i partiti ovviamente per rafforzarne l’influenza sulla composizione delle liste e quindi sul Parlamento.
Paradossalmente siamo in regime di una Partitocrazia senza Partiti.
In tale condizione abbiamo consumato le derive plebiscitarie (Berlusconi, Lega, l’Ulivo e Grillo) per approdare ai sistemi fondati sugli accordi preelettorali offrendoli come bipartitismo o bipolarismo o sistema a prevalenza maggioritario per assicurare la governabilità. Il risultato ultimo è stato di 3 governi in 4 anni ed elezioni anticipate, consumandosi residue risorse professionali pur con ipocrisia celebrate.
Mai preferendosi le elezioni con sistema proporzionale puro per ricercare successivamente l’alleanza fra i rappresentanti del popolo eletti in ragione delle loro identità e degli interessi reali interpretati.
E tutto ciò perché? Oclocrazia la definiva Polibio come la degenerazione della Democrazia, che porta un capopolo o una cerchia di capipopolo a ottenere il potere utilizzando sistemi elettorali formalmente democratici, come in una fastidiosa commedia degli equivoci.
Con senso di ansia, si potrebbe dire che la democrazia più che un testo definito indica la maschera con cui gli attori lo recitano.
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