La riflessione. Il dott. Nicotera: "I calabresi si rimboccassero le maniche per rompere con un passato di cui non essere fieri"

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Il dottore Mario Nicotera
  24 gennaio 2021 12:29

di MARIO NICOTERA

 
Ancora una volta Augias fa indignare i “calabresi” e, ancora una volta, ritorno a chiedermi le ragioni di tale indignazione. Siamo all’ultimo posto per sviluppo, economia, finanza, servizi, sanità ecc. ; le maxi inchieste in corso cercano di scoperchiare il “vaso di Pandora” delle inefficienze, delle cattive gestioni, delle malefatte le cui origini non sono di ora, ma vengono da lontano, da Amministrazioni, Enti, organizzazioni politiche e/o sindacali che non sono riusciti o non hanno voluto o potuto imprimere a questa “ landa desolata” ( secondo una definizione investigativa), un minimo di sviluppo che arrestasse indebitamenti elefantiaci, mala gestione e pressappochismo ( penso ai bilanci definiti “orali”, alle fatture liquidate più volte, ai commissariamenti -già una vergogna e un disdoro per tutti noi- e anch’essi fallimentari, alle incompiute ospedaliere (da quanti anni sono stati assegnati i fondi per le nuove strutture ospedaliere? E quelli del porto  di Cz Lido e della 106? O della trasversale delle Serre?).

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Personalmente, ritengo che, invece di indignarsi, i calabresi -quelli che non contano e che non hanno mai contato e quelli che non sono destinati a contare, assieme a quelli che hanno contato ( eccome!) nelle formazioni di destra, di sinistra, di centro - si facessero un esame di coscienza, e uno il più possibile obiettivo e “laico” e si rimboccassero le maniche per cercare di cambiare, per rompere con un passato di cui non essere fieri, per guardare a testa alta ad un futuro che raccolga i migliori, i meritevoli, gli entusiasti, i lavoratori, gli appassionati al bene comune e non a quello del proprio orticello privato. “Sine qua non”

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