di MAURIZIO ALFANO
È una umanità sofferente, perdente, seppur composita, composta da corpi di uomini, donne e bambini quella intrappolata nei Balcani, ritenute vite da scarto, perciò sacrificabili, pertanto insignificanti. Una umanità privata dal suo essere riconosciuta tale, de umanizzata, spersonalizzata e spogliata di ogni diritto, nonché dei pochi abiti utili per ripararsi dal freddo. Si perché succede anche questo, una volta intercettati i migranti da parte della Polizia Croata, vengono portati ai confini, fatti spogliare nella neve e bastonati a morte. La mera sopravvivenza fisica, per i più [s]fortunati attraverso i lividi, le ferite, le ossa spezzate, certifica paradossalmente la morte interiore, la scomparsa dell’anima, la perdita di ogni forza d’animo a resistere.
Tutto questo accade di fronte a noi, dall’altra parte del mare Adriatico, con momenti in cui, puoi quasi essere raggiunto dalle urla di dolore dei migranti massacrati in nome del Sovranismo e Nazionalismo balcanico che non è poi tanto diverso da quello americano, ungherese ed italiano. Già perché ci siamo anche noi in questa storia di negazione dei diritti, pronti ai confini a respingere, ricacciare indietro il migrante invasore, mentre l’italiano evasore gode. È una umanità persa nelle bufere di neve dei Balcani, nei mari diventati cimiteri, nei comportamenti quotidiani divenuti sempre più ostili e sprezzanti a prescindere.
Mentre il vaccino per contrastare la pandemia da Corona virus viene conservato a temperature sotto lo zero per salvare la vita degli uomini, nei Balcani, i migranti vengono tenuti a temperature sotto lo zero a morire. L’indifferenza, quale modalità sofisticata delle nuove forme di razzismo sostenibile, è la pandemia che uccide alla luce del giorno, e con il riparo e la complicità di Governi e leggi speciali che per alcuni aspetti contengono recrudescenza giuridiche e di comportamenti conseguenti peggiori di quelle nazi – fasciste.
La pandemia del razzismo, che si nutre nel suo infettare i pensieri della gente, provocando il virus della paura, dell’altro diverso da noi - di esponenti politici rozzi e criminali - è oggi addirittura determinante per catturare consensi politici e approvazione nella gente, significando la perdita di ogni carattere umanitario da parte di masse che invocano il respingimento dei migranti e la loro soppressione giuridica e fisica per le conseguenze che ne derivano.
Ieri si sterminavano gli uomini nei campi di concentramento. Oggi si sterminano i diritti degli uomini nei campi di lavoro o di concentramento, come quelli presenti nei Balcani, ma anche in Italia.
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