di SALVATORE CONDITO*
Qualche giorno fa leggevo l’articolo di un quotidiano… parlava di una delle “malattie” più diffuse nella nostra società… l’arroganza. Veniva descritta come un morbo… Un’epidemia!
Sembra che il “lei non sa’ chi sono io” sia diventata non più soltanto una caratteristica di certi personaggi pubblici, ma è molto “viva” tra tutti noi. Essere arroganti ed innervosirsi nelle situazioni è purtroppo sinonimo di vuotezza interiore, altrimenti invece che innervosirmi “donerei” ciò che manca alla situazione, se invece sviluppo arroganza, spacconaggine e superiorità significa che sono diventato succube della situazione e sto arrancando. Quindi mi chiedo e dico: l’umanità di questi tempi è vuota.
L’arroganza è il modo più brutto e distruttivo per nascondere una grande insicurezza e una falsa convinzione di se stessi. Una persona arrogante brucia piano piano dentro, ecco perché spesso fa terra bruciata intorno a sé, di norma porta con sé un bagaglio pesante di prepotenza, di collera e vive in uno stato di negazione… nel senso che non riesce a donare ciò che la situazione o la relazione necessita, a volte determinate circostanze necessitano di compassione, di forza d’animo, di calma, di amore… è chiaro che se non sviluppo determinate qualità vengo tirato dal turbine negativo della situazione e quindi sviluppo anch’io negatività e quindi sto negando la parte buona, sincera, onesta e reale di me stesso.
Ecco perché la stragrande maggioranza dell’umanità oggi è falsa, il mondo è falso, nonostante venga fatto apparire come reale vive bensì in un continuo stato di negazione. Un continuo auto-fustigarsi camuffato da arroganza. Questa è la condizione del mondo oggi, una grande penitenza di massa che viene fatta passare come qualcosa di fashion, di “alla moda”, di figo. In realtà tutto falso.
È tutto un grande morbo camuffato. Questo è il significato profondo dell’arroganza, qualcosa di marcio viene presentato come qualcosa di bello e stabile, in realtà è l’opposto.
Ecco perché gli arroganti indispettiscono il più delle volte, perché non ce la fanno più loro stessi e tentano di trascinare con sé i malcapitati attorno. Ti è capitato di conoscere un arrogante? Ci è capitato di esserlo noi? In tutti noi c’è un dose di arroganza ed il fatto che è una caratteristica generale ci porta ad una riflessione sicuramente più grande. Se ho qualcosa valgo qualcosa, invece è l’esatto ho opposto: se sono necessariamente ho e valgo.
Le parole non sono mai ‘neutre’, ma producono effetto e sensazioni in chi le ascolta, dovremmo essere più assertivi , assumendoci le nostre responsabilità, non possiamo brutalizzare ogni nostro comportamento, perché crea danno perpetuo negli individui.
Oggi più che mai occorre un linguaggio chiaro e diretto : troppe parole che alimentano confusione creano tensione emotiva, cerchiamo di essere chiari di usare pochi concetti senza manipolare l’altro, usiamo termini semplici senza offuscare la dignità di chi ci ascolta.
E pensare che Confucio diceva addirittura: “La meschinità è preferibile all’arroganza”. Quanto è grande quindi il danno che infliggiamo a noi stessi e agli altri con questa attitudine?
*Giornalista
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