La riflessione. Salvatore Condito: "L’arroganza, un profondo senso di insicurezza"

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Salvatore Condito
  14 giugno 2020 01:06

di SALVATORE CONDITO*

Qualche giorno fa leggevo l’articolo di un quotidiano… parlava di una delle “malattie” più diffuse nella nostra società… l’arroganza. Veniva descritta come un morbo… Un’epidemia!

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Sembra che il “lei non sa’ chi sono io” sia diventata non più soltanto una caratteristica di certi personaggi pubblici, ma è molto “viva” tra tutti noi. Essere arroganti ed innervosirsi nelle situazioni è purtroppo sinonimo di vuotezza interiore, altrimenti invece che innervosirmi “donerei” ciò che manca alla situazione, se invece sviluppo arroganza, spacconaggine e superiorità significa che sono diventato succube della situazione e sto arrancando. Quindi mi chiedo e dico: l’umanità di questi tempi è vuota.

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L’arroganza è il modo più brutto e distruttivo per nascondere una grande insicurezza e una falsa convinzione di se stessi. Una persona arrogante brucia piano piano dentro, ecco perché spesso fa terra bruciata intorno a sé, di norma porta con sé un bagaglio pesante di prepotenza, di collera e vive in uno stato di negazione… nel senso che non riesce a donare ciò che la situazione o la relazione necessita, a volte determinate circostanze necessitano di compassione, di forza d’animo, di calma, di amore… è chiaro che se non sviluppo determinate qualità vengo tirato dal turbine negativo della situazione e quindi sviluppo anch’io negatività e quindi sto negando la parte buona, sincera, onesta e reale di me stesso.

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Ecco perché la stragrande maggioranza dell’umanità oggi è falsa, il mondo è falso, nonostante venga fatto apparire come reale vive bensì in un continuo stato di negazione. Un continuo auto-fustigarsi camuffato da arroganza. Questa è la condizione del mondo oggi, una grande penitenza di massa che viene fatta passare come qualcosa di fashion, di “alla moda”, di figo. In realtà tutto falso.

È tutto un grande morbo camuffato. Questo è il significato profondo dell’arroganza, qualcosa di marcio viene presentato come qualcosa di bello e stabile, in realtà è l’opposto.

Ecco perché gli arroganti indispettiscono il più delle volte, perché non ce la fanno più loro stessi e tentano di trascinare con sé i malcapitati attorno. Ti è capitato di conoscere un arrogante? Ci è capitato di esserlo noi? In tutti noi c’è un dose di arroganza ed il fatto che è una caratteristica generale ci porta ad una riflessione sicuramente più grande. Se ho qualcosa valgo qualcosa, invece è l’esatto ho opposto: se sono necessariamente ho e valgo.

Le parole non sono mai ‘neutre’, ma producono effetto e sensazioni in chi le ascolta, dovremmo essere più assertivi , assumendoci le nostre responsabilità, non possiamo brutalizzare  ogni nostro comportamento, perché crea danno perpetuo negli individui.

Oggi più che mai occorre un linguaggio chiaro e diretto : troppe parole che alimentano confusione creano tensione emotiva, cerchiamo di essere chiari di usare pochi concetti senza manipolare l’altro, usiamo termini semplici senza offuscare la dignità di chi ci ascolta.

E pensare che Confucio diceva addirittura: “La meschinità è preferibile all’arroganza”. Quanto è grande quindi il danno che infliggiamo a noi stessi e agli altri con questa attitudine?

*Giornalista

 

 

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