di GIANPIERO TAVERNITI
Una di quelle storie che sembrano da fiction ma che ti trovi vicino casa, nel catanzarese, a S. Caterina dello Jonio, un anziano che per hobby nel suo tanto agognato riposo, essendo in pensione, cura un piccolo appezzamento producendo qualche frutto e degli ortaggi salubri nel periodo estivo. La domanda sorge spontanea, sono ladri di polli o la crisi profonda ci riporta vergognosamente alla diffusione dei furti diffusi negli appartamenti e nelle zone rurali dove i poveri contadini tengono qualche animale, coltivano qualche piccolo appezzamento e come in un incubo di un sogno, si ritrovano senza il loro prezioso motozappa, senza il decespugliatore, con un pollaio svuotato e con diverse effrazioni che colpiscono l’animo prima di tutto dell’anziano.
Giusto la presenza dello Stato a macchia di leopardo, concede il “nullafacentismo” incentivato da bonus come se la vita possa essere un flipper, stessi che contagiano l’umano a non far nulla a dedicarsi ad altro e magari anche a rubare, giusto rubare che indegno verbo, schifoso verbo. Rubare è sottrarre oggetti o denaro altrui, con astuzia, sotterfugio e inganno, per chi ci crede è anche il settimo dei dieci comandamenti, quindi qualora la giustizia terrena con le sue “fisiologiche” lungaggini non riesca a trovare l’indegno umano che per vivere ruba al prossimo, ci si potrà appellare alla giustizia eterna che nell’”articolo “ 7 del codice dei Dieci Comandamenti , prevede il divieto di rubare…
Quindi comprovato che la dignità di chi ruba è uguale e tendente allo zero come persona, non rimane che domandarci, perché rubano per mestiere o perché la loro vagabondaggine indegna è ormai cronica e gli stessi non trovano nulla che fare che danneggiare tanta gente che con il sudore hanno costruito qualche cosa, un palazzo , una casa, hanno comprato una bella macchina, ma arrivare a rubare un piccolo anziano contadino appassionato della sua terra , questo pensiamo sia il massimo della codarda immagine dell’uomo vagabondo e delinquente…ai posteri giudicanti l’ardua sentenza e agli altari del giustizia divina, la condanna per aver disilluso il settimo comandamento quello di non rubare….ma si vede che nella vita terrena è il metodo più veloce per guadagnare senza sudare.
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