di GIANPIERO TAVERNITI
Nella domenica del 30 maggio a Ragusa, presso il campo di atletica leggera “Laura Guastella”, la Federazione Italiana Paralimpici e Sperimentale, ha organizzato il 3° Gran Prix di Sicilia, dove si sono affrontate tutte le associazioni sportive di Ragusa, Siracusa e Caltanissetta, sfidate in gare di velocità, disco, giavellotto e peso. Un gran prix che oltre a dare indicazioni sui tempi degli atleti partecipanti, ha aggiunto quell’essenza dello stare assieme sfidandosi in sana e leale competitività sportiva, quell’essenza nel coraggio di rialzarsi di questi atleti che alla fine della gara sono tutti eroi per tutto quello che hanno dato e fatto nella loro vita umana e sportiva. In questa giornata, sale sul primo gradino del podio il calabrese Fabrizio Mirante di Taverna CZ, tesserato dell’Associazione Aspet di Siracusa, che sui 200 mt , ha bloccato il tempo sui 27” 3 e dopo appena qualche minuto , ha bissato sui 100 mt, con il primo tempo, fissato sui 12”5, migliorando addirittura il suo tempo personale che era a 12"7.
Un bis che per il giovane calabrese, ha un gusto particolare, dopo tanti sacrifici, sofferenze, mette quel sigillo e percorre la giusta corsia, avendo ingranato la marcia giusta, dopo quel maledetto ottobre 2015. Proprio, quel maledetto giorno, quando Fabrizio aveva 12 anni, da allora la sua forza di volontà e il suo coraggio, lo hanno spinto a reagire, sostenuto dalla famiglia, a intraprendere questa strada, affrontando tanti sacrifici, ostacoli, delusioni e interventi chirurgici, nella sua eroica corsa della sua vita e che oggi questi podi, queste affermazioni, lo gratificano e lo spingono, a breve, nella prima settimana di luglio, a Brescia nel disputare i campionati italiani. Per chi non ricordasse, Fabrizio da bambino, amava giocare a calcio ed in un pomeriggio che si recava agli allenamenti, una macchina gli piombò addosso, provocandogli il trancio netto della gamba destra, cambiandole completamente le vita e intaccando la spensieratezza di un bambino, stesso bambino che sudando e correndo, è diventato uomo, ed oggi questi podi lo premiano della sua costanza e del suo coraggio.
Non ci resta che ringraziare Fabrizio, per il messaggio importante che ci ha regalato, farcito di sacrifici, abnegazione nel praticare sport, insegnandoci e vincendo la” gara ad ostacoli” della vita, quella gara più dura che solo l’uomo-atleta ha meritatamente vinto, con quella reattività da campione che ai blocchi di partenza in pochissimi hanno. Noi calabresi, ti ringraziamo e ti auguriamo, di correre sempre più veloce, senza fermarti, caro Ragazzo di Calabria.
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