di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Mai come ieri in questo campionato meraviglioso (neppure dopo la disfatta di Viterbo) si era vista una squadra così spenta a fine gara sotto il settore ospiti dove erano assiepati (me compreso) i circa 500 tifosi giallorossi.
I visi scuri e i musi lunghi dei calciatori prendono il posto degli abbracci delle urla di gioia, lasciando un pò tutti perplessi per una sconfitta che non fa piacere a nessuno ma che non cambia nulla.
Arriva per giunta all'ultima di campionato contro una squadra molto motivata che grazie ai 3 punti potrà giocarsi i play-off a discapito del Taranto che non va oltre lo 0 a 0 contro il Messina.
Gli scambi di cori e le cortesie tra le due tifoserie prima e dopo la gara fanno capire il clima d'amicizia che caratterizza la giornata di Potenza
Chiaro, la sconfitta del "Viviani" che ferma a 96 punti il record del Catanzaro, non comporta nulla e non altera di una virgola i meriti di Iemmello (che con 28 reti raggiunge De Florio nella classifica del miglior marcatore della Serie C nella stagione regolare) e compagni protagonisti di una stagione clamorosa, ma l'immediato dopogara del Viviani fa riflettere.
Calo di stimoli? Estremo rilassamento dettato da una promozione conquistata in largo anticipo o c'è dell'altro? Beh, forse sì!
Non c'è dubbio che la vicenda del (probabile?) rinnovo di Vivarini dopo oltre un mese (per non dire di più) dalla vittoria del campionato stia turbando l'ambiente esterno e forse anche interno allo spogliatoio.
Si percepisce negli occhi dei tifosi che da tempo si chiedono insistentemente: ma Vivarini resta con noi? E Quando rinnova?
Le stesse domande che probabilmente girano nello spogliatoio dove si osserva in silenzio l'operato della società che riguarda il futuro di ogni singolo calciatore.
La vicenda del tecnico abruzzese, condottiero di un gruppo che ha fatto la storia della Legapro preoccupa un pò tutti e forse non è un caso che la squadra ieri sia stata meno brillante del solito, turbata da questi pensieri. A fine gara non si è visto un solo sorriso sulle labbra.
Tutto è possibile dunque ed ipotizzabile ma il tempo questa volta non è dalla parte della proprietà che deve accelerare i tempi e scoprire le sue carte.
Le parti per il momento sembrano distanti e tutto lascia pensare che questa settimana sia quella decisiva per una fumata bianca (o nera?).
Certo, ora è difficile immagine un futuro senza Vivarini e solo al pensiero si resta a bocca aperta ma il calcio a volte riserva scenari difficilmente prevedibili e può capitare che le visioni aziendali non collimano con quelle dei tifosi o degli addetti ai lavori.
Dunque, da una parte la società prende tempo e riflette sul da farsi, dall'altra il tecnico spinge per un suo meritatissimo rinnovo almeno biennale accompagnato da una serie di garanzie progettuali in continuità con quanto fatto fino ad ora.
La tifoseria spera nella sua riconferma e per ora attende in silenzio, ma serpeggia la preoccupazione di un futuro senza Vivarini che da tempo mostra segnali di insofferenza verso una situazione che stenta a definirsi e ad arrivare al dunque.
Troppo tardi o tutto è ancora recuperabile? L'impegno di Supercoppa rappresenta un obiettivo importante da onorare al massimo e in tanti sperano che queste sfida con la Feralpi Salò sarà affrontata con qualche certezza in più e con qualche sorriso in più.
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